Brienza: «L’augurio di “Meo”
e gli sms di Pashutin»

Il racconto delle emozioni vissute domenica dal nuovo allenatore della Pallacanestro Cantù.

La fotografia che più le rimarrà impressa?

«I primi 40 secondi, vale a dire il primo attacco e la prima difesa che sono stati proprio come avevo chiesto io. Sono rimasto seduto un paio di minuti in panchina per concentrami sul tipo di approccio che avremmo avuto come squadra e che è stato perfetto. A mio avviso, un aspetto fondamentale nel percorso verso la vittoria».

L’emozione per eccellenza?

«A metà dell’ultimo quarto siamo andati in debito d’ossigeno e loro si sono riavvicinati soprattutto per demeriti nostri perché avevamo la vista annebbiata. Ebbene, nel momento di maggior difficoltà abbiamo ricominciato a passarci il pallone come Dio comanda e in quel momento ho pensato “ci siamo, la portiamo a casa”. Forse non la più classica delle emozioni ma certo una scossa d’adrenalina».

Quale il complimento che più le ha fatto piacere ricevere?

«Ce ne sono stati davvero tanti e non intendo stilare graduatorie di merito. Posso svelare che Meo (Sacchetti, coach di Cremona, ndr) durante la stretta di mano prima della partita mi ha detto “spero sia la prima di tante per te” e al termine si è sinceramente congratulato. Stiamo pur sempre parlando del ct della Nazionale...».

Si è fatto vivo Pashutin?

«Certo. E conoscendolo non avevo dubbi. Prima della partita mi ha inviato un sms di incoraggiamento e al termine è stato uno dei primi a recapitarmene un altro con le congratulazioni».

L’intervista integrale sulla Provincia di martedì 5 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA