Burgnich e il Como
Primo e ultimo di Gattei

Con questi colori ha sempre ottenuto il massimo possibile, con concretezza, con coraggio

Ci lascia un grande. Tarcisio Burgnich e il Como. Una storia fatta di tanta felicità. Perchè Burgnich con questi colori ha sempre ottenuto il massimo possibile, con concretezza, con coraggio, con grandissima dignità. Anche quando, ed è successo in più occasioni, la società decideva di mettere qualcun altro al suo posto, a godersi i suoi risultati.

Ma a Burgnich piaceva lavorare, e gli piaceva anche il Como. Per questo su questa panchina tornava volentieri, soprattutto se c’era qualcosa di importante da fare.

Il suo primo incontro con questa maglia fu nel 1982, al posto lasciato vuoto da Pippo Marchioro dopo la retrocessione dalla A alla B. E fu con Burgnich che si costruirono le basi di quel ciclo d’oro che venne poi nelle annate successive.

Era anche una fase societaria importante, in quel periodo si concretizzò il passaggio dalla presidenza di Mario Beretta a quella di Benito Gattei, quell’anno arrivò il ds Sandro Vitali, cominciavano ad affacciarsi in prima squadra con frequenza i giovani talenti come Borgonovo, Mannini, Maccoppi, Fusi, ci fu il ritorno di Matteoli.

Il Como arrivò terzo - dietro Milan e Lazio - a giocarsi la promozione agli spareggi di Roma con Catania e Cremonese. In A andò il Catania, ma sulla scia di quella stagione Burgnich lo portò in A l’anno dopo, consegnando alla massima serie un gruppo che avrebbe fatto veramente la storia del Como.

Gattei gli preferì Ottavio Bianchi, e il buon Tarcisio se ne andò altrove, al Genoa, poi al Vicenza.

Ma la storia del Como lo aspettava ancora: chiamato a sostituire Agroppi, nel corso della stagione 1987-88, avrebbe messo lui la firma all’ultima salvezza del Como in serie A.

In quell’indimenticabile Como-Milan, primo scudetto della storia rossonera di Berlusconi, giornata memorabile per il Sinigaglia in una festa che accomunò tutti.

Sarebbe forse voluto restare ancora, Burgnich. Ma non andò così, nemmeno quella volta. Senza troppo rancore, però. Perchè nell’ultimo anno della gestione Gattei, fu ancora a lui che il presidente pensò: era il 1993-94, Como in C, allenatore Valdinoci.

Dopo quattordici giornate le vittorie erano solo quattro, e il clima non era buono. Serviva un cambio che potesse dare garanzie, e Burgnich arrivò, risollevando la squadra verso le zone alte della classifica. E portandola anche sino alla finale di Coppa Italia di serie C, che il Como perse nella sfida con il Palermo, andando tra l’altro a pareggiare in Sicilia, davanti a 40.000 spettatori allo stadio della Favorita.

Fu, quello, l’ultimo abbraccio tra il Como e Tarcisio Burgnich. E fu lui, significativamente, il primo e l’ultimo allenatore della decennale presidenza di Benito Gattei, che proprio quell’estate lasciò a Mario Beretta.

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