Arrigoni, l’eroe del Como: «Una vittoria del gruppo»

La prima vittoria in campionato è firmata da uno della “vecchia guardia”

La prima vittoria del Como è firmata da uno della “vecchia guardia”. E i suoi gol saranno anche pochi, ma non sono mai banali. Tommaso Arrigoni si è ripreso il centrocampo e un momento di soddisfazione personale: «Sono contento per la prestazione e per la vittoria, più ancora del gol che ho segnato. Era la partita che volevamo e dovevamo fare, finalmente».

Il senso di liberazione è più che evidente: «Arrivavamo da sette partite sfortunate. Diciamo pure che non ci è girato bene quasi nulla in precedenza e abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato. Sì, è una liberazione questa vittoria, che ci deve dare consapevolezza dei nostri mezzi, perché ne abbiamo. Ma si dice anche che per vincere serve “sporcarsi”: è stata una partita maschia che abbiamo vinto tutti quanti, gli 11 in campo e i 12 in panchina».

Un gol, come ha sottolineato anche Longo, nato non per caso: «Il mister ci sta spronando a riempire l’area, è un concetto sui cui insiste molto». Finora, quando ha giocato, Arrigoni è stato orfano di Bellemo, una “coppia di fatto” in campo da due anni e mezzo: «Ora ci sono tanti giocatori che alzano il livello qualitativo del centrocampo. È ovvio che ci si debba conoscere, ma la cosa bella è che tutti hanno la testa giusta: dateci tempo e ci risolleveremo». Curioso infine il siparietto con Baldini, che lo ha abbracciato prima di entrare in sala stampa: «Gli faccio sempre gol, sarà il quinto o il sesto e me l’ha fatto notare. Ma il suo abbraccio mi ha fatto piacere».

Simone Santoro, centrocampista del Perugia è deluso ma non abbattuto: «L’ultimo posto non fa piacere, siamo i primi a essere delusi, sapendo che la situazione è difficile. Ma siamo compatti, non molliamo: se ci disuniamo è la fine. Il nostro è un gruppo eccezionale».

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