Cerri, gioia nel nome del “Borgo”: «Orgoglioso della fiducia dei tifosi»

Calcio B L’attaccante del Como si gode l’ambito premio: «È contentissimo anche mio papà». E guarda avanti: «Teniamo l’equilibrio e lavoriamo in silenzio. Il gol più bello contro il Parma»

Alberto Cerri e Stefano Borgonovo non si sono mai conosciuti. Il “Borgo” smetteva di giocare praticamente quanto Cerri nasceva. «Ma mio padre mi ha chiamato subito appena ha saputo che ho vinto il Trofeo con il suo nome, lui se lo ricorda benissimo, l’ha visto giocare tante volte, è stato felicissimo».

E sono felicissimi anche i tifosi, che con Cerri hanno costruito un legame forte, non così scontato all’inizio. L’attaccante è stato premiato dalla gente, partita dopo partita, sicuramente per il suo rendimento ma anche per quello che rappresenta all’interno del gruppo, di cui è riconosciuto ormai come uno dei leader.

«Davvero riconoscente»

«Io sono davvero riconoscente al Como e ai tifosi, sono molto orgoglioso della fiducia che viene riposta in me, anche e soprattutto dopo un anno così complicato. Perché questo è stato un anno molto più difficile di quello precedente, non è stato per niente semplice anche a livello mentale gestire i momenti negativi, le pressioni che vivevamo anche all’interno dello spogliatoio. Per alcuni di noi che appunto vengono visti come dei leader è stato faticoso capire che cosa serviva alla squadra».

In questo senso, soprattutto, Cerri si sente cresciuto, «certamente è stato un anno importante per maturare caratterialmente e mentalmente. Per questo essere premiati vale ancora di più».

Soddisfazione sì, ma non piena felicità. «Non possiamo certamente dichiararci contenti di come sia finita la stagione a livello di risultati. Soddisfatti della nostra capacità di tirarci fuori dai pericoli, bravi a raddrizzare una stagione in cui invece qualche squadra forte, con giocatori forti, è retrocessa. Certo, le mie speranze all’inizio dell’anno, quello che avrei voluto conquistare, erano diverse: mi sarebbe piaciuto arrivare ai playoff, arrivare in doppia cifra con i miei gol... ma per come si era messa abbiamo comunque fatto secondo me una grande cosa».

Ora, le vacanze. Aspettando di ricominciare con aspirazioni un po’ più elevate di una salvezza tranquilla... «Ma guardate comunque che anche quest’anno la società ha fatto un mercato che parlava da solo, anche senza bisogno di grandi proclami. Certi obiettivi erano sottintesi. E io preferisco così, per come sono fatto. Tenere l’equilibrio e lavorare in silenzio».

«Rigori sbagliati e Var»

Peccato per quella doppia cifra che non è stata raggiunta, fermandosi a nove gol. «Eh sì, un po’ è colpa mia, dovevo arrivarci prima. Senza quegli errori dal dischetto, per esempio. E magari senza qualche gol di troppo annullato dal Var... Ma non cerco alibi, dovrò essere capace io di ripartire dai miei sbagli, e lo farò»”.

Prima di chiudere il libro della stagione e dedicarsi alle vacanze - «solo mare, e mare italiano, in montagna c’è già il ritiro...» - c’è il tempo di indicare le sue personali perle, il gol che gli è piaciuto di più. «Il più bello quello con il Parma, il più importante quello contro il Modena, ma anche viceversa, sono indeciso. Scelgo comunque questi due».

Quelli che sono piaciuti di più anche ai tifosi, visto che sono state due bellissime vittorie. Quelli che probabilmente hanno pesato più di tutti nella scelta di decretare Alberto Cerri miglior giocatore di questa stagione del Como.

© RIPRODUZIONE RISERVATA