Como, che coraggio: spaventa
la capolista con forza e fantasia

Le sostituzioni di Gattuso a metà ripresa hanno confermato l’indole di questo gruppo. Provare a vincere cambiando il fronte di attacco

Non abbiamo paura di nessuno, ricordava alla vigilia di Como-Lecce Giacomo Gattuso. Lo si dice sempre, questo è vero. Ma non sempre lo si mette in pratica. E la differenza sta tutta qui.

Perchè se a una mezz’oretta dalla fine di una partita come quella dell’altro ieri, contro una squadra forte e pericolosa, quando stai pareggiando contro la capolista, hai davanti l’attacco più forte del campionato, il tuo portiere sta facendo miracoli, e tu scegli di destinare all’attacco i tuoi cambi, modificando tutto il fronte offensivo per provare prima di tutto a vincere... questo sì, questo vuol dire non avere paura.

Conferma

Conoscendo il Como, e come il suo allenatore lo sta guidando da quando si è seduto in panchina poco più di un anno fa, forse non c’è nemmeno da stupirsi. Ma se in serie C valeva la pena di rischiare perchè la perdita di un punto pesava meno di quanto potesse valere una vittoria, in B - è lo stesso Gattuso a dirlo -, un pareggio, specie se contro una squadra contro cui fare punti è difficilissimo, può valere invece moltissimo.

Mister Jack ha capito però che in certi momenti serve altro, alla squadra, all’ambiente. E in questo momento più di tutto serviva dare una prova di forza, di fiducia in se’ stessi, di consapevolezza delle proprie qualità. Comunque fosse andata a finire, meglio arrivarci con una mezz’ora trascinante, di bel gioco, piuttosto che con mezz’ora di timore conservativo. E ci ha visto giusto, intuendo anche che quel tipo di atteggiamento avrebbe potuto sorprendere e spaventare il Lecce.

Poi, la fortuna aiuta gli audaci, quel tiro di Coda sul palo lo dimostra. Ma anche se si fosse perso per quel rigore, paradossalmente, si sarebbe usciti tra gli applausi comunque, e con una grande carica in vista di quel tour de force che sta per arrivare. Sicuramente più di quanto sarebbe accaduto pareggiando dopo un’altra mezz’ora di assedio degli avversari, che avrebbe comunque lasciato una sensazione maggiore di precarietà, guardando al prossimo futuro.

Sapersela giocare con tutti non vuol dire avere la possibilità di fare punti con tutti. Non è la stessa cosa. E’ per questo che il pareggio con il Lecce non è solo quel punto in più in classifica. E’ una grande prova di qualità e soprattutto di personalità, che serve ancora di più. Solidità caratteriale, coraggio, voglia di osare. Il tutto senza perdere equilibrio e solidità di nervi, nel Como ieri c’è stata una sola ammonizione, anche questo è un valore aggiunto.

Dietro

Poi, certo, questo punto serve. Altrochè se serve. Perchè più passano le giornate e più saldo è il distacco dalle parti basse, il vantaggio sull’Alessandria resta di sei punti, e quello è il limite della zona playout. Tra meno di un mese si va a giocare sul campo dei grigi – che, ironia della sorte, continuano a restare il termine di riferimento – e quattro giorni dopo a Como arriverà la Spal, altra avversaria diretta in questo momento. A quegli scontri bisogna arrivare il più distanziati possibile, così come sarà importantissimo tra due settimane battere il Cosenza. Ma questa prova di coraggio è esattamente quello che ci voleva in questo momento.

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