Como e la voglia di maledire il Var. Sono tanti gli episodi nel mirino

Calcio B L’aiuto della tecnologia dà e toglie: gli azzurri se ne sono accorti anche con la Reggina. I gol annullati a Mancuso e Cerri sono solo gli ultimi di una lista molto lunga in questa stagione

Il Var dà, il Var toglie. E ultimamente al Como il Video Assistant Referee ha più tolto che dato. Ai tifosi non piace, in generale, e non solo a quelli biancoblù.

Non piace l’idea di dover trattenere un urlo di gioia per qualche minuto, né tantomeno di doversi zittire dopo aver avuto l’illusione di un gol o di un rigore a favore. Indipendentemente dal fatto che la decisione sia giusta o meno, perché oggettivamente la tecnologia aiuta molto a limitare gli errori.

Ma qualche gioia il Var l’ha comunque data in questa stagione, pur lasciando nella memoria solo gli episodi negativi. Che onestamente per il Como in questo girone di ritorno non sono stati pochi.

Reggio come con l’Ascoli

Sabato a Reggio due gol annullati, prima a Mancuso e poi quello più discusso sul presunto fuorigioco di Cerri. Che aveva vissuto una situazione analoga anche con l’Ascoli, rete segnata dopo sette minuti, Sinigaglia già in festa, ma la rete annullata per fuorigioco.

E anche lì, come a Reggio, avrebbe potuto essere un gol decisivo per il risultato finale. Beffardo il Var anche a Bari, con il gol barese del 2-2 segnato in pieno recupero prima annullato e poi convalidato dal Var.

La partita prima, con il Genoa, ancora sul 2-0 per i rossoblù, al Como è stato concesso un rigore per un fallo su Cutrone: due minuti di Var e il rigore è stato negato. Insomma, ce n’è per maledire questo strumento e benedire gli sbagli umani, che non sempre a questo punto sono un male.

Con il Modena il Var annullò una rete a Gabrielloni ma convalidò quella di Cerri. A Perugia però, per esempio, il Var è stato essenziale: agli umbri fu fischiato un rigore per un presunto fallo di Binks, decisione poi annullata dopo una lunga analisi. E in una gara finita 0-0 quella fu una decisione importante.

Decisioni cruciali

Anche nel girone di andata in qualche occasione il Var fu cruciale. Per esempio a Pisa, alla seconda giornata, con il Como in vantaggio 1-2 fu il Var a convalidare, dopo un’azione un po’ confusa, il gol di Torregrossa all’89’ che valse il pareggio nerazzurro.

A Parma, dove il Como perse 1-0, nelle fasi iniziali il Var intervenne due volte per verificare possibili rigori a favore del Como, di cui uno già fischiato dall’arbitro, poi non concessi. Ma due controlli ci furono per lo stesso motivo anche per il Parma.

A Genova furono annullati due gol, uno per parte. In casa con il Bari lo strumento fu utile per concedere due rigori al Como, quello sbagliato e quello poi segnato da Cerri. Ad Ascoli fu fondamentale per l’espulsione di Gondo, anche se poi il Como non riuscì a sfruttare il vantaggio numerico.

Insomma, alla fine una certa compensazione ovviamente c’è. Il che non serve a diminuire la rabbia dei tifosi, specie in un periodo come questo in cui effettivamente gli episodi contrari hanno superato quelli favorevoli.

E in cui, tutto sommato, viene da benedire il tempo degli umanissimi errori degli arbitri. Anche perché prendersela con una macchina a un tifoso non dà certamente la stessa soddisfazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA