Como-Genoa, sfida da cartolina

La storia Una cartolina storica, il Sinigaglia pieno e tanti striscioni rossoblù: era Como-Genoa 1972-73

Noi ragazzini negli Anni Settanta (e poi ragazzi negli Anni Ottanta), malati di calcio, lo sapevamo bene: nei chioschi e nelle tabaccherie di una città non ancora preda di turisti, ma semmai di milanesi e brianzoli in gita domenicale, c’era solo una cartolina che riportava l’immagine dell’amato Stadio Sinigaglia.

La cercavi nei porta cartoline girevoli, e quando la trovavi ti fermavi sempre con un’aria ebete a guardarla e a rimirarla. Mica esisteva facebook, instagram, e il festival di immagini assortite che oggi inonda il web! Una foto a colori era una rarità, specie del tuo stadio. E poi... che foto: lo stadio gremito in ogni buco, una folla immensa, sicuramente una giornata speciale. E poi, guardando bene, ti chiedevi: ma perché c’erano striscioni rossoneri o rossoblu (non si capiva bene) dappertutto? Perché anche nella Curva Monumento, che peraltro non era ancora diventata il covo del tifo azzurro, si notavano solo striscioni avversari?

Perché quella era davvero una giornata speciale, anche se non era una partita speciale. Gli striscioni erano rossoblù, e la partita di quella immagine ripresa da un aereo (certo, non un drone...) era Como-Genoa della stagione 1972/73, in serie B. Per la precisione il 19 novembre 1972: il Genoa capolista, che arrivava da sei vittorie consecutive, ed era lanciato verso quella che sarebbe stata una promozione in A da dominatore; il Como non tanto indietro in classifica, sesto, comunque con ambizioni. Per quella partita (non chiedeteci perché, non lo spiega nessuno nei giornali dell’epoca se non con la voglia e l’entusiasmo dei tifosi genoani) arrivarono 12mila supporters del Grifone, il resto (circa seimila) erano i tifosi del Como situati per lo più nei distinti. Un esodo clamoroso, che al Sinigaglia si è visto raramente: tipo i milanisti nel 1988 o i veronesi nel 2004.

Quella partita la vinse il Como allenato da Bersellini 2-0 con reti di Cattaneo di testa (su cross dell’omonimo Cattaneo, da calcio d’angolo) nel primo tempo e rete di Turini nel secondo tempo. Il Como giocava con Cipollini, Danova, Cattaneo II, Correnti, Magni, Cerantola, Cattaneo I, Maiani, Bellinazzi, Pozzato, Turini. Il Genoa: Spalazzi, Manera, Ferrari, Maselli, Rossetti, Garbarini, Scarrone, Bittolo, Bordon, Simoni, Corradi.

Dodicimila tifosi in trasferta erano una cosa enorme, ma (come leggete qui a fianco dalla penna dell’ex direttore de La Provincia Gianni De Simoni) si viveva con l’innocenza della festa cromatica. Oggi sui giornali palermo di permessi, blindature, caos, pericoli. Il mondo che cambia. Allora, era solo una partita da cartolina.

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