Como, una squadra ferma ai box. Otto fuori per infortunio

La situazione Ma dall’inizio della stagione le problematiche fisiche sono una costante che ha influito non poco

C’è un Como che non sta giocando, l’altro Como. Praticamente una squadra, in cui qualcuno è stato sostituito da qualcun altro, qualcuno è titolare praticamente fisso. Ma dall’inizio della stagione le problematiche fisiche sono una costante che ha influito non poco. E che non è certamente tutta da attribuire alla sfortuna.

Le problematiche che il Como affrontava due anni fa di questi tempi con l’epidemia di Covid sembrano un’inezia a confronto di quello che sta succedendo ora. Perchè lì si era certi di come si era entrati nel problema e altrettanto certi di poterne uscire. Oggi no, né l’una né l’altra cosa.

Domenica scorsa i giocatori fermi erano otto, e potrebbe essere così anche la prossima, tra lungodegenze, malesseri cronici, condizioni precarie e infortuni veri e propri. Un elenco in cui c’è di tutto. Con un solo caso che non fa testo, quello di Gatto. Che sfortunato lo è, tantissimo, e il Como ha scelto di continuare a stargli vicino pur sostanzialmente sapendo di non poter contare su di lui.

Ma ci sono poi situazioni che davvero viene il sospetto siano state mal valutate. Su Chajia, per esempio, qualche dubbio viene, se dopo un anno ancora ci sono continue ricadute. Era il caso di illudersi di poterlo recuperare, creando aspettative nei suoi confronti?

Poi, i misteri del centrocampo. Due giocatori come Fabregas e Baselli, sulla carta i due perni top del gioco in mezzo al campo. Su di loro, come peraltro sull’idea di avere un trequartista, si è ragionato pensando a un certo tipo di modulo. Ma Fabregas e Baselli non sono arrivati pronti, non lo sono mai stati, e chissà se e quando lo saranno davvero. Non è poco.

Il caso Faragò è diverso, lui ha avuto un problema di frattura a una mano, ora sembra davvero in ripresa. Ma anche il suo inizio stagione non è stato brillantissimo dal punto di vista fisico. Tornando ai trequartisti, altalenante anche la condizione di Parigini, e non è molto chiaro il perchè.

Poi, certo, ci sono stati gli infortuni da traumi. Qualcuno certamente legato alla sfortuna, difficile stabilire se qualche caso possa essere stato una conseguenza di preparazione sbagliata, o troppo accelerata a un certo punto della stagione. Però la situazione è anomala. Due legamenti del ginocchio rotti, prima Kerrigan, e ora Solini. L’assenza del difensore sappiamo quanto possa pesare, ma anche il giovane inglese aveva cominciato abbastanza bene la sua stagione. Se ne parla poco, ma sulla carta era una buona alternativa.

E’ già per fortuna passato nel dimenticatoio il menisco di Bellemo, la cui assenza però nella fase iniziale della stagione il suo peso l’ha avuto eccome, tant’è che uno schieramento convincente nel mezzo in quella fase non si è mai trovato. E ora c’è il problema muscolare di Iovine, altra pedina che manca, entrato in scena peraltro anche troppo tardi ma sempre utilissimo.

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