Fabregas, Baselli, Chajia: rebus Como

Il centrocampo Lo spagnolo è tornato titolare (sorpresa: in un centrocampo a due) ma non ha ancora i 90’. L’ex granata è rientrato e dovrà dimostrare di valere una maglia. Preoccupazione per il marocchino: dov’è?

Fuori i secondi: servono i big. Dopo sei mesi, il Como non è ancora riuscito a far decollare il centrocampo disegnato durante l’estate. Che poi sarebbe il problema principale della squadra azzurra. Parliano del reparto che, a leggere i nomi, avrebbe dovuto essere un gioiello. E che, invece, un po’ per infortuni, un po’ per condizione, un po’ per ritardi, è rimasto tale solo sulla carta. Eppure sono momenti caldissimi. Il Como, in questo mese di gennaio, doveva (deve) prendere una decisione: aspettare i suoi big, puntare sugli uomini su cui aveva giocato tutto nel mercato estivo, oppure cambiare strada, acquistare qualcuno in mezzo e iniziare una storia nuova. La strada intrapresa pare quella della conferma, complice il fatto che alcuni dei big in questione, Fabregas e Baselli si sono risvegliati dal letargo dei guai fisici. Ma il bivio è decisivo. C’è fretta e voglia di scoprire fino a che punto Fabregas e Baselli possano essere i verticalizzatori di un reparto che sinora ha fatto un po’ il compitino.

Fabregas

Il campione spagnolo è tornato titolare con il Pisa. Non sarà sfuggito che la cosa è avvenuta dopo che lo spagnolo aveva dichiarato di essere pronto per giocare. Una specie di appello: mettetemi alla prova. La sorpresa è stata quella di vederlo in un centrocampo a due e non a tre, per non sacrificare l’assetto a tre in difesa che piace di più a Longo. Risultato: lampi di indubbia classe, ma forse l’idea che il giocatore non abbia ancora i 90’ nelle gambe. Forse nemmeno i 60’. Tanto che ci si aspettava l’inserimento di Arrigoni o Faragò, passando a tre in mezzo. Invece è arrivata la sua sostituzione. A che punto siamo? Presa la strada del ruolo di titolare, adesso sarebbe sorprendente rivederlo in panchina. Ma per lui sarebbe davvero utile un reparto a tre elementi. Siamo a metà del guado. Decisioni difficili. Delicate.

Baselli

Con il Pisa si è rivisto anche Baselli. Con lui si è passati a tre in mezzo. Baselli e Fabregas, in questo momento, sono alternativi, difficile vederli assieme. Nei pochi minuti fatti, l’ex granata è sembrato reattivo, ma è troppo poco per farsi un’idea. Dall’utilizzo dei due, assieme a Bellemo e Faragò (e poi Arrigoni e Da Riva) dipende la soluzione della combinazione che può sbloccare il meccanismo del centrocampo.

Vogliamo dirla tutta? Non vorremmo essere nei panni di Longo, perché le scelte non sono facili. Anche se un antico luogo comune dice che è meglio avere abbondanza che penuria. Resta da vedere se qui l’abbondanza c’è veramente. Le prossime partite per scoprirlo.

Chajia

Ma c’è un altro argomento che sta a cuore ai tifosi del Como. Molto. Quello di Moutir Chajia. Che doveva essere pronto dopo la sosta, così si diceva, e invece siamo già due partite oltre. Lo staff medico del Como proclama prudenza, dicendo che il giocatore è sulla via del recupero, ma che va trattato con i guanti. Dopo un anno di stop per il tendine rotuleo e dopo il guaio muscolare patito al rientro, si va con i piedi di piombo. Anche perché lo stesso giocatore deve fidarsi al 100% del suo stato fisico per fare le sue giocare fatte di sterzate e ghirigori. Certo che, viste le premesse e il passato, una asenza pesantissima della quale bisogna tenere conto quando si giudica la stagione sino a qui della squadra azzurra.

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