Gliozzi, una tripletta
senza lieto fine

Per Gliozzi dunque c’era anche questo sassolino da togliersi, e lui ci è riuscito. Confermando tra l’altro la sua veste preziosa di bomber da trasferta

La favola sarebbe stata perfetta se la partita fosse finita diversamente. Ma Ettore Gliozzi la sua tripletta, la prima della sua carriera, se la ricorderà lo stesso. Soprattutto quei primi due gol, che in sette minuti hanno fulminato il Parma, ribaltando il risultato purtroppo solo momentaneamente.

Quello che è successo l’altro giorno a Gliozzi di significati ne ha tanti, anche a livello personale. Perché quei gol lui ce li aveva sullo stomaco da domenica, avrebbe dato qualsiasi cosa pur di segnare al Monza, la sua ex squadra con cui ha qualche risentimento in sospeso.

E domenica non ce l’ha fatta, ha dovuto anzi lasciare il posto a La Gumina, che è entrato e ha segnato. Nessuna rivalità tra i due, non è questo il punto. Ma riuscire a fare lo stesso, entrare dalla panchina e segnare, una volta e poi un’altra subito dopo con due giocate di qualità, per Ettore è stato davvero qualcosa di eccezionale.

Mettiamoci poi quel rigore, che anche se non è servito a niente un significato preciso ce l’ha. Perché proprio con il Parma, sia pure con Buffon in porta, Gliozzi ha fallito un calcio di rigore all’andata, parato da Buffon. Di fatto l’unico vero errore dal dischetto in tutto il campionato, era successo anche a La Gumina ad Alessandria ma sulla ribattuta lo stesso La Gumina aveva segnato.

Per Gliozzi dunque c’era anche questo sassolino da togliersi, e lui ci è riuscito. Confermando tra l’altro la sua veste preziosa di bomber da trasferta, perché su otto gol segnati sinora solo uno lo ha fatto al Sinigaglia. Guarda caso, contro il Parma, rimediando parzialmente al rigore fattosi parare poco prima.

Insomma, in qualche modo questo avversario era nel suo destino, regalandogli gioie sempre un po’ soffocate da qualcosa d’altro. Ma segnare una tripletta e uscire sconfitti è davvero qualcosa che non capita spesso.

Restano le considerazioni positive di una gara che il Como ha giocato con grande intensità, resta ancora una volta la capacità di fare le scelte giuste dalla panchina, e la dimostrazione di non essersi seduti sul traguardo raggiunto ma di voler cercare ancora di più.

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