Il pericolo corner è l’incubo di Longo. Prima di lui? Mai

Calcio B Il Como ha subito dieci gol con il nuovo tecnico e sette sono arrivati da azioni di calcio d’angolo. Coincidenza clamorosa, sono situazioni del tutto inedite

Un vero e proprio incubo, roba da non chiudere occhio la notte. Il Como ha preso dieci gol, da quando c’è Moreno Longo in panchina. Sette su dieci sono arrivati da calcio d’angolo. Nelle ultime otto reti subìte, in quattro partite diverse, solo una, la terza delle cinque prese a Modena, non è arrivata così. Ma in ogni caso su un’azione sviluppatasi da un corner.

Curiosità statistica

L’aspetto curioso, per una difesa che non è che prima andasse comunque benissimo, è che fino all’arrivo del nuovo tecnico il Como nonostante tutto non aveva mai subìto un gol da corner.

C’erano state sì esitazioni difensive, c’erano state un paio di bombe dalla distanza che erano costate care o situazioni in cui gli avversari erano stati lasciati colpevolmente liberi di tirare. Distrazioni, posizionamenti e movimenti sbagliati, avversari più lesti. Ma sette gol presi – un terzo dei ventuno totali - avendo comunque il tempo di sistemarsi davanti al portiere sono decisamente un problema serio.

Battuti da destra, battuti da sinistra, segnati da difensori, da centrocampisti e attaccanti, spesso senza nemmeno troppa fatica o chissà quale schema originale.

E con in porta due portieri diversi: drammatica la giornata per Vigorito a Modena – quattro reti su cinque segnate così -, che poi ha preso anche il gol dal corner in casa con il Benevento, per fortuna ininfluente. Ma la prima e l’ultima rete di questa terribile serie le ha prese Ghidotti: il terzo gol con il Cosenza e quello di sabato scorso a Parma.

Diversa anche la coppia difensiva centrale, a Cosenza c’erano Scaglia e Binks, con Modena e Benevento Odenthal e Solini, a Parma Scaglia e Solini. E i giocatori coinvolti sono stati diversi, come è normale che sia vista la vasta scelta di situazioni. Non c’è insomma, per dirla in maniera semplice, un colpevole più colpevole di altri.

È diventato piuttosto un problema di tutti. Che era parso superato nella partita interna con il Benevento, con la squadra di Cannavaro che ha battuto diversi calci d’angolo nel tentativo di pareggiare, ma per fortuna ha trovato la giusta opposizione. Invece l’incubo si è ripresentato puntuale con il Parma.

In qualche modo questa situazione dipende dal numero dei corner concessi agli avversari, forse? No, non è del tutto così. Certo, il Modena sinora tra gli undici affrontati è stato l’avversario che ha avuto più corner a favore, undici. Ma il Benevento ne ha battuti dieci, e in gol ci è andato una volta sola.

Avversari dalla bandierina

Alla seconda giornata il Pisa ha calciato nove calci d’angolo, la partita è finita 2-2 e i toscani hanno segnato un gol su rigore e uno su un’azione un po’ confusa a pochi passi dal portiere. Tutti gli altri hanno calciato dai tre ai sei corner, spesso meno del Como. Come il Parma l’altro giorno del resto, cinque calci d’angolo a favore contro i sei battuti dal Como.

Tra i tanti problemi che la squadra ha avuto da inizio stagione, questo è l’unico nuovo, presentatosi solo ultimamente, insomma. E di certo non se ne sentiva il bisogno.

In tutto ciò, in questo periodo sono anche arrivate le uniche due vittorie. E, di contro, su azione si è subito meno. Ma se ogni calcio d’angolo diventa un pericolo insormontabile siamo punto e a capo.

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