Incontro sullo stadio. Wise da Rapinese

L’incontro «Ci siamo incontrati, ci siamo piaciuti e siamo d’accordo sul fatto che lo stadio nuovo sia una necessità. Si apre un capitolo nuovo»

Alle 10.55, con una puntualità sfoggiata come fiore all’occhiello di un atteggiamento professionale, il Ceo del Como Dennis Wise e il dg Charlie Ludi si sono infilati a Palazzo Cernezzi. Lì, li aspettava il sindaco Alessandro Rapinese per il primo incontro ufficiale sul futuro dello stadio Sinigaglia. I tre sono rimasti chiusi nell’ufficio del sindaco per un’ora circa. Quando sono riapparsi, si sono fermati a favore di telecamere per una dichiarazione congiunta. Rapinese e Wise, fianco a fianco, per aprire ufficialmente la nuova era sullo stadio Sinigaglia: «Ci siamo incontrati, ci siamo piaciuti e siamo d’accordo sul fatto che lo stadio nuovo sia una necessità. Si apre un capitolo nuovo», più o meno il tono delle dichiarazioni.

Poi, in separata sede, si è andati più nello specifico. Rapinese ha detto: «Lì c’è uno stadio vecchio che vive 19 giorni l’anno. Vi sembra una cosa normale? Adesso va reso vivo e moderno, a disposizione della città tutta e per più giorni l’anno. Avevo già incontrato Wise e Ludi e mi hanno confermato l’impressione di essere di fronte a persone serie, che hanno voglia di fare. Parliamo la stessa lingua. Chi può pensare che non sia una bella idea? Eliminare buio, sporcizia e spaccio per un angolo della città di nuovo vivo. I particolari? Io non sono un architetto. Il primo passo sarà stabilire un referente per ognuna delle parti che si occupi tecnicamente dei progetti e della fattibilità. Già oggi incaricherò il nostro ufficio al Patrimonio del compito. La concessione? Non ci sono problemi a farla, anche lunga. L’importante è fare, fare, fare».

Wise ha detto: «Abbiamo bene in mente il concetto di squadra, e con il Comune abbiamo intenzione di lavorare come se fossimo un unico team. L’inizio è stato molto positivo». Sulle spalle aveva uno zainetto dentro il quale c’era la documentazione dettagliata dello studio di fattibilità sull’impianto. Non è dato sapere se ci fosse anche il disegno di un progetto. Adesso le parti prepareranno i rispettivi uffici specifici per quello che sarà il primo incontro operativo sul progetto. Restano inevase alcune domande. Se per esempio verrà inserita nel contratto una clausola di fine concessione nel caso cui ci fosse un cambio di proprietà; se si parlerà anche di altri impianti, tipo lo stadio del ghiaccio; se verrà inserito nel discorso anche il calcio femminile (comunque il Como Women ha trovato casa a Seregno); se nel nuovo stadio ci sarà anche un hotel; e fino a che punto il rifacimento dello stadio contemplerà anche l’area circostante.

Al momento del commiato sorrisi convinti da ambo le parti. Sarà una strada lunga e difficile. Ma almeno il viaggio è partito.

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