Longo: «Non era rigore. Preoccupati, ma ne usciremo»

Interviste «Da parte nostra non possono che esserci sentimenti di rabbia e anche un po’ di frustrazione»

«Da parte nostra non possono che esserci sentimenti di rabbia e anche un po’ di frustrazione. Non è la prima volta che si esce dal campo sconfitti per un episodio casuale, tra l’altro arrivato nel momento migliore della partita». La sconfitta del Como contro la Reggina mette in allarme tutti quanti, ma si cerca anche di affrontare il momento con lucidità.

L’analisi di mister Moreno Longo cerca di tenere in considerazione tutti gli aspetti: «Bravi loro nei primi 20 minuti: cambiando campo continuamente ci hanno costretti a scivolare sugli esterni, la difesa è infatti rimasta molto bassa. Ma abbiamo apportato modifiche, prendendo le contromisure». Per Longo, nella ripresa si è visto un altro Como: «Abbiamo disinnescato la Reggina, abbiamo anche creato 3-4 palle gol per capitalizzare questa superiorità. E il rigore ci condanna oltremodo. Per quanto offerto, qualche punto si poteva conquistare».

Sull’episodio, il tecnico del Como ha qualcosa da ridire: «C’è troppa confusione sui falli di mano in area. Se un braccio aumenta la figura è un conto, se il braccio è giù un altro. Il tiro poi sarebbe terminato fuori di quindici metri… Faccio fatica, da ex giocatore, a vedere un rigore in questa azione. Ci vorrebbe meno interpretazione e un regolamento più univoco». Como penultimo, la classifica è bugiarda? «Sì e non solo per il valore della rosa, ma anche alla luce delle prestazioni che offriamo. Ma bisogna essere lucidi e consapevoli, questo è un campionato con una sottile differenza tra gli organici. Nel nostro caso la partenza sta pesando, non è semplice uscirne fuori. Non dobbiamo perdere lucidità: siamo preoccupati, ma anche consapevoli che c’è materiale tecnico, umano e organizzativo per uscire da questa situazione».

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