Marotta e Carnevali
Amicizia nata a Como

E in questa storia di amicizia tra i due c’entra anche il Como, che fu una rampa di lancio per Marotta, che arrivò nel ruolo di direttore sportivo

Beppe Marotta e Giovanni Carnevali, due volti importanti dell’incrocio scudetto che si consuma oggi. Due grandi amici, dichiaratamente. Il destino dell’Inter di Marotta passa anche, e tanto, attraverso quello che oggi potrebbe riuscire a fare il Sassuolo dell’amico Carnevali, direttore generale degli emiliani.

E in questa storia di amicizia tra i due c’entra anche il Como, che fu una rampa di lancio per Marotta, che arrivò nel ruolo di direttore sportivo – allora la figura del dg non era ancora molto in voga, ma lui ne fu in un certo senso un antesignano – nel 1990. Marotta aveva 33 anni, ed era uno dei giovani in un ambiente in cui i ds erano prevalentemente figure molto esperte. A Como restò tre anni, gli ultimi della gestione Gattei. Arrivava dal Monza, dove in quegli anni aveva conosciuto Carnevali. Marotta lo portò con sé al Como, nel ruolo di team manager. Non furono stagioni particolarmente brillanti dal punto di vista sportivo, ma l’esperienza comasca portò poi Marotta al Ravenna, e successivamente a salire i gradini del calcio italiano con una lunga permanenza alla Sampdoria fino ad arrivare al top, Juve e Inter.

Carnevali scelse a un certo punto una strada diversa, legata più a marketing e organizzazione di grandi eventi. Fino ad arrivare poi a seguire le orme dell’amico nel Sassuolo. Un rapporto forte, il loro. Carnevali è pure il testimone di nozze di Marotta, un legame che a volte è stato anche oggetto di critiche, di battute su presunti favori reciproci tra le società dei due. La realtà, però, è quella di un’amicizia vera, passata anche da Como.

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