Stellini al posto di Conte? Vince sempre

La curiosità Stellini era il centrale di quelle due fantastiche stagioni, e anche della meno fortunata retrocessione dell’anno dopo dalla A alla B

Chi si ricorda di Christian Stellini? Sicuramente tutti quelli che hanno vissuto la cavalcata dalla C alla A di Preziosi. Stellini era il centrale di quelle due fantastiche stagioni, e anche della meno fortunata retrocessione dell’anno dopo dalla A alla B. Poi è finito a fare il vice di Conte, e lo abbiamo visto spesso in panchina assieme all’allenatore durante l’esperienza all’Inter, nell’anno dello scudetto, qualche volta in conferenza stampa. Ma ora c’è di più. Conte ha avuto problemi di salute in Inghilterra e ha dovuto saltare delle partite. Era tornato con il Milan, ma aveva affrettato troppo il suo rientro con il risultato di doversi fermare di nuovo. Lo ha sostituito Stellini e con lui la squadra ha vinto tanto, quattro partite di Premier: quattro su quattro, e nelle ultime settimane sono stati battuti in casa Manchester City, West Ham e Chelsea. Più il successo con il Marsiglia in Champions. In Inghilterra c’è una definizione che viene appiccicata a tutti gli italiani, o meglio una parola: ball. E come di parlò di Sarri-ball, e di Conte-ball e ora c’è lo Stellini-ball.

Conte è in Italia dove si sta prendendo cura di sé, ha bisogno di tempo dopo l’operazione subita a inizio febbraio. Stellini ha preso il suo posto, seguendo i dettami dell’ex c.t., che si fa vivo tre o quattro volte al giorno e segue naturalmente a distanza la sua squadra. Ovviamente c’è tanto tantissimo Conte in questa squadra, però è curioso che con Stellini siano arrivati solo successi in Premier League.

Stellini ha detto: «Abbiamo vinto perché Antonio è la nostra guida e io seguo il suo lavoro, quello che ha impostato in modo così chiaro. Io ci metto la mia esperienza e gli riferisco quello che vedo, ma Antonio è coinvolto sempre. Ci ha dato consigli via sms anche durante la partita, gli abbiamo chiesto cosa pensava, se fosse il momento giusto di cambiare questo o quel giocatore e lui ci ha dato il suo parere. Ma dalla tv è diverso che allo stadio, e lui si fida di me e del resto dello staff. La nostra guida però rimane lui».

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