Como, dal sogno allo sconforto
Fietta: «Era giusto un anno fa...»

«Avevamo una forza che quest’anno non abbiamo più trovato, qualità che non si allenano»

Domani, primo maggio, il Como potrebbe retrocedere matematicamente in serie B. Un anno fa, primo maggio, il Como batteva sonoramente il Pavia in una delle tante partite indimenticabili di un momento magico rimasto ancora sulla pelle di chi lo ha vissuto. Un sogno che partita dopo partita diventava splendida realtà.

«Ci pensavo anch’ìo in questi giorni. Pensavo a quello che stavamo vivendo, ricordo bene quanta voglia avevamo di giocare ogni partita, non vedevamo l’ora. Perchè avevamo dentro una forza incredibile. Bellissimo». Nonostante la sua corposa esperienza, per Giovanni Fietta fu la prima promozione della carriera. Come ora, invece, è la prima retrocessione. «È tutto l’opposto. Tanto entusiasmo avevamo allora, quanto oggi siamo delusi. Io personalmente lo sono moltissimo, perchè sono stato a lungo convinto che nonostante le tante difficoltà che abbiamo avuto, saremmo riusciti perlomeno a fare un campionato diverso, a combattere, a giocarcela con le altre».

Tutto l’opposto. Proprio questo è il punto. Un anno fa il Como sorprendeva se’ stesso e gli avversari, sovvertiva i pronostici, otteneva quello che nessuno si sarebbe immaginato possibile solo qualche settimana prima. Nè dentro nè fuori dal Como. Stavolta è il contrario. Il campionato è stato accompagnato da commenti del tipo «questa squadra vale di più». Una sorpresa sì, ma in negativo. O no? «Io sono rimasto fuori a lungo all’inizio della stagione, e anch’io guardando le partite da fuori pensavo lo stesso. In campo però devo dire che qualcosa è sempre un po’ mancato. Non parlo di qualità tecniche, perchè è vero il fatto che i giocatori - sia quelli arrivati all’inizio che quelli arrivati dopo - presi singolarmente sono tutti validi e forti. Non è mai scattata però la molla giusta. Arrivava spesso il momento in cui sembrava di riuscire a farcela. Ma non è mai stato del tutto così. Qualcosa è sempre mancato, e non sono qualità allenabili».

Ma c’è stato un momento in cui, secondo te, tutto sarebbe potuto cambiare? «Livorno. Stavamo vincendo e se ci fossimo riusciti . sarebbe stata la terza vittoria consecutiva, se fosse arrivata tante cose dentro di noi sarebbero potute cambiare. E sarebbe stato davvero un altro campionato».

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