Como, Ludi non chiude il mercato
«Potrebbe esserci un’altra operazione»

Il dg del Como pensa agli svincolati: «Ma solo se me varrà la pena»

Potrebbe non essere finita qui. La prima notizia è questa. Il mercato del Como potrebbe riservare ancora un colpo, con un giocatore svincolato. Ma è un’ipotesi, come spiega Carlalberto Ludi. Il dg del Como, intanto, è soddisfatto della realtà, di come si è mossa la società in questo mercato di gennaio.

Ludi, partiamo dalla fine. Dall’arrivo di Filippo Nardi.

Un centrocampista che ha forza, intensità. Ha grande abilità con la palla al piede, è stato impiegato sia come mezzala che come mediano, ha un buon tiro da fuori. E ha già lavorato con Gattuso. Va un po’ istruito tatticamente, forse, ma è un giocatore già pronto. E mi piace il fatto che abbia caratteristiche diverse dagli altri, perchè è anche con questo criterio che lavoriamo. Dare varietà ai reparti. Ha giocato poco nel girone di andata, ma per scelte tattiche di Pecchia, non per altri problemi.

E’ sempre con il criterio della varietà che avete scelto anche Blanco e Ciciretti?

Sì, certo. Abbiamo cinque esterni, tutti con caratteristiche diverse.

Averne presi due non significa chiudere lo spazio alla ripresa di Gatto e Peli, quindi?

Assolutamente no. Giocando come giochiamo noi, quello è un ruolo molto dispendioso. E’ necessario avere tanti ricambi, specialmente ora che arriveranno tante partite. E averli diversi è importante proprio per poter cambiare situazioni quando è necessario.

A centrocampo, però, quattro erano e quattro rimangono dopo la partenza di H’Maidat. E in fondo, si diceva che ne servisse comunque almeno uno in più.

Guardando il minutaggio di Arrigoni e Bellemo anche quattro erano troppi... A parte gli scherzi, averne quattro ci dà comunque sufficienti garanzie. Ma non è detto che sia finita qui...

Cioè? C’è in serbo ancora qualcosa?

Potrebbe esserci la ciliegina. Ma non è ancora il momento di parlarne. Potremmo avere un’opportunità nei prossimi giorni.

Un giocatore svincolato, ovviamente.

Sì, e se lo faremo è perchè ne vale veramente la pena. Se sarà, bene. Se no siamo comunque a posto così.

Tante partenze, anche questo era in programma.

Sì, perchè ci tenevamo a sistemare tutte le situazioni, e le posizioni un po’ ambigue. E tutti credo se ne siano andati serenamente, avendo opportunità di giocare altrove.

Forse l’unica partenza imprevedibile, rispetto ai piani di inizio stagione, è stata quella di H’Maidat.

Isma ci ha dato tanto in alcuni momenti, e nessuno ha mai messo in dubbio le sue qualità. Il problema è che quando gioca meno perde motivazioni, si stacca un po’ dal gruppo mentalmente. Ed è questo che ci ha fatto propendere per questa decisione, per me rimane un bravo giocatore, ma abbiamo bisogno di ragazzi allineati sulla stessa mentalità.

Torniamo alle novità. Con un gruppo così folto di esterni/trequartisti è pensabile possa anche cambiare qualcosa nel modulo?

Non necessariamente. Il 4-4-2 è il sistema di gioco su cui Gattuso ha lavorato per mesi, è quello che la squadra ha assimilato di più e che ci dà comunque più garanzie. La squadra è stata costruita e valorizzata giocando così, e con attaccanti come i nostri crediamo sia meglio giocare con due davanti. Per cambiare deve esserci una motivazione precisa, e un senso. Il che non significa che non lo si possa fare se serve, ma questo accadeva anche prima. La cosa importante è avere giocatori elastici dal punto di vista tattico, e noi li abbiamo.

Che mercato è stato, in generale, per la serie B?

Un mercato di buoni movimenti, con qualche operazione importante.

Tipo?

Il mio oscar del mercato lo do sicuramente al Pisa, che ha fatto scelte non banali e molto funzionali al suo obiettivo, quello di vincere il campionato.

Il colpo migliore?

Indubbiamente Torregrossa. Tolte le nostre punte, che secondo me sono tra le migliori del campionato, è certamente uno che può fare tanta differenza. Citerei anche Puscas, importante in fase di finalizzazione, e un centrocampista come Benali, una mezzala di grande personalità.

Il colpo che le fa più invidia, quello che avrebbe voluto fare lei per il Como?

Non ce n’è, le nostre sono ottime scelte, in linea con quello che ci eravamo prefissati. Siamo contenti per quello che abbiamo fatto.

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