Un libro su Castellini
Con i segreti dell’amico

Presentato oggi a Torino, un volume ricco di aneddoti scritto da Turco e Pieranni con la collaborazione di Guido Fiori collezionista del Giaguaro

Oggi pomeriggio a Torino verrà presentato un libro scritto su Luciano Castellini. Il portierone Giaguaro di Menaggio, scudettato con il Toro del 1976, in una squadra che fu un po’ il ’68 del calcio italiano. Un libro su Castellini è quasi un ossimoro. Perché lui, schivo, refrattario a ogni tipo di riflettore (a parte quelli degli stadi...) o di premiazione è l’ultima persona che avrebbe pensato a una cosa del genere: «Infatti - conferma sogghignando - l’idea è partita da due giornalisti di Torino e un vecchio amico di famiglia che ha collezionato un sacco di materiale su di me... Fosse stato per me, non so... Ma adesso sono contento che lo abbiano fatto». Il solito Lucianone. Arroccato come certi anfratti delle coste sul Lario.

Ma chi è questo amico? La storia è curiosa: si chiama Guido Fiori, di Torino, ma con la nonna di Menaggio. Così, spesso con la famiglia veniva a passare le vacanze sul lago, incrociando l’amicizia con la famiglia di Castellini. «Poi lui venne al Torino di cui eravamo tifosi io e mio padre, e il rapporto divenne stretto».

Il libro (“Io sono il Giaguaro”) è ricco di aneddoti inediti, frutto di quelle fequentazioni. «Io avevo 12 anni, - dice Fiori - mio papà, che lavorava in Fiat, ospitava sempre Luciano a casa. Immaginatevi voi: noi allo stadio in tribuna al pomeriggio, l’anno dello scudetto, e di sera io che gli facevo i tiri nel corridoio di casa. Così, ogni domenica. Tanto che un nostro vicino, quando scoprì la cosa, cominciò a farsi trovare in zona ascensore del condominio per condividere almeno l’aperitivo».

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