Violenza sugli arbitri, giro di vite
Adesso si rischia fino a due anni

Dura presa di posizione della Figc d’intesa con i vertici Aia: ecco le novità

Dura presa di posizione della Figc, d’intesa con i vertici dell’Aia, dopo gli ultimi atti di violenza nei confronti degli arbitri, in particolar modo dopo quanto successo il mese scorso nel Lazio, dove nel campionato di Promozione un giovane fischietto era stato aggredito brutalmente a fine gara, e costretto di conseguenza a ricorrere a cure mediche urgenti di pronto soccorso ospedaliero.

La Figc infatti, con l’apposito comunicato n. 19/A, ha provveduto a rivedere tutte le sanzioni sugli illeciti disciplinari relativi appunto alle violenze nei confronti arbitri, attraverso l’introduzione di un apposito articolo del Codice di Giustizia.

In sintesi, ecco quanto prevede all’articolo 11 il rinnovato impianto sanzionatorio. Verrà considerata condotta violenta ogni atto intenzionale diretto a produrre una lesione personale o che si concretizza in un’azione impetuosa e incontrollata, connotata da una volontaria aggressività nei confronti del direttore gara.

Chiunque, calciatori, tecnici o dirigenti dovessero porre in essere questo tipo di condotta, verrebbe punito con un minimo di un anno di inibizione. Pena che potrebbe aumentare sino a due anni se la condotta violenta dovesse provocare lesioni personali, attestabili con un referto medico rilasciato da una struttura sanitaria pubblica, al direttore di gara. Qualsiasi tipo di condotta violenta nei confronti degli arbitri verrà ovviamente punita anche per tutti i tesserati dell’attività dilettantistica e giovanile.

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