Callahan: «Stagione deludente
Mi sarei aspettato ben altro»

Intervista con il capitano della Pallacanestro Cantù

Craig Callahan, ci vuol definire con un aggettivo questa vostra stagione?

«Deludente. La descriverei proprio così, come una delusione per tutti. Del resto, come si potrebbe esserne contenti? Potremmo accampare molte scuse, ma non sarebbe onesto nei confronti di un pubblico e di una città che meritavano decisamente di più di ciò che noi abbiamo saputo offrire loro».

E un aggettivo per definire la sua di stagione?

«Dolorosa. Mai vissuta un’annata come questa. È stata veramente dura giocare con questo dolore ed è un vero peccato perché ero davvero eccitato all’inizio di questo mio nuovo percorso. Eccitato e felice di poter giocare in una piazza come Cantù. Purtroppo, tranne le primissime partite, non sono mai riuscito ad andare in campo senza dolore. Ho stretto i denti ma non è stato sufficiente. Quale altre occasioni potrò ancora avere a 36 anni? Tutto ciò che mi è successo mi porta a riflettere riguardo il futuro. Vedremo...».

l maggior rimpianto, da capitano?

«Che non tutta la squadra abbia fatto il giro del campo al termine dell’ultima partita in casa con Trento per salutare i tifosi. Forse è anche colpa mia che non sono riuscito a chiamarli al mio fianco. E di questo ne ho poi parlato in spogliatoio con i compagni. Spero tuttavia che i tifosi capiscano quanto noi abbiamo apprezzato il loro supporto per l’intero arco del campionato. E a loro assicuro che nonostante tutte le avversità alle quali siamo andati incorso questo gruppo è sempre rimasto compatto al proprio interno».

Ci dia una ragione per credere che non verrete piallati da Milano?

«Perché è uno stimolo giocare contro i più forti, affrontare un team di Eurolega e perché in questo momento non sembrano imbattibili. E per me un’extra motivazione perché non mi è piaciuto perdere in casa e perché sogno un bel congedo».

L’intervista completa sulla Provincia di giovedì 4 maggio

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