Medaglia dopo 53 anni
Ruta è nella storia

Tutto il lago di Como è in fermento per questa attesa di un medagliato olimpico, che manca da troppi anni

E’ da Sidney 2000 che manca una medaglia olimpica sul lago di Como. Ma parliamo della sponda lecchese, con l’argento nel quattro senza di Carlo Mornati, l’attuale segretario generale del Coni. Sul Lario comasco, la medaglia manca da Città del Messico 1968, ovvero il bronzo del quattro senza della Falck di Dongo con Renato Bosatta, Tullio Baraglia, Pier Angelo Conti Manzini e Abramo Albini.

Dopo 53 anni di silenzio, Pietro Willy Ruta ha fatto a tutto il “suo” e nostro lago questo splendido regalo: il bronzo nel doppio pesi leggeri. A conclusione delle gare che hanno portato all’Italia del canottaggio tre medaglie (l’oro del doppio pese leggeri femminile, i bronzi di quello maschile e del quattro senza assoluto) si è svolta una grande fasta a Casa Italia, la residenza ufficiale del Coni e di tutti gli azzurri dell’Italia Team ai Giochi Olimpici, alla presenza del presidente Giovanni Malagò, del segretario generale Carlo Mornati e del presidente della Fic Giuseppe Abbagnale.

Tra i festeggiati ovviamente anche Ruta e Oppo. Adesso si aspetta solo il loro ritorno per i festeggiamenti locali. Tutto il lago di Como è in fermento per questa attesa di un medagliato olimpico, che manca da troppi anni. Non solo: tutto il lago vuole dire grazie anche a Stefano Fraquelli, il tecnico del gruppo femminile che, assieme a Federica Cesarini e Valentina Rodini, ha scritto una pagina nuova.

«Stefano ha sempre creduto nel canottaggio femminile – assicura Leonardo Bernasconi, presidente della Lario – ed ha iniziato a lavorare per costruirlo sin da quando è arrivato da noi, raggiungendo i risultati che vediamo e che forse nessuno si aspettava così presto. Aspettiamo lui, Pietro Ruta e Stefano Oppo che ci hanno regalato un bronzo pesantissimo e la nostra Aisha Rocek , che ha fatto la sua degna parte nel due senza». «Quella di Pietro Ruta è davvero una medaglia coi fiocchi – non ha dubbi Alessandro Donegana, numero 1 della Moltrasio – sia per come l’hanno voluta per cinque anni, sia per come l’hanno ottenuta. Durante le gare di questa stagione hanno sperimentato soluzioni alternative, alternandosi nel ruolo di capovoga e di prodiere. Bravi, bravi davvero».

I commenti e le impressioni continuano in tutte le società del lago. «Il sacrificio, la caparbietà, la serietà e l’allenamento paga sempre. Bravi Ruta e Oppo. Un solo rimpianto: – così Nicola Alleruzzo, presidente della Cernobbio - di questa fantastica squadra doveva far parte anche Filippo Mondelli».

«Pietro Ruta – non ha dubbi ma esprime qualche riserva Franco Checola, coach della Tremezzina – ha conquistato una medaglia che ripaga la delusione di Rio 2016. Comunque credo che loro ambissero a qualcosa di più visto l’assenza in finale della Norvegia ribaltata in semifinale».

«Anche la Bellagina - dice il presidente Tiziano Maranesi - si unisce all’euforia delle canottieri laghee per il ritorno di una medaglia olimpica, che mancava da tempo, sul nostro lago e finalmente con uno speaker come Luca Broggini che ci ha fatto sentire in barca insieme ai nostri atleti e ci ha fatto rivivere i bei tempi di Giampiero Galeazzi». «Peppo Ruta ha conquistato una medaglia di bronzo inossidabile – Piergiuseppe Bazzoni, neo presidente della Sportiva Lezzeno – come la gente del lago».

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