Cantù a Brescia
Capienza ridotta

Nell’ultima sfida, per entrambe, curve vuote, pochi tifosi presenti, controlli serrati all’ingresso e dentro al palazzetto per i controlli del caso

Brescia e Cantù, quante analogie nell’organizzazione della partita e nella risposta del pubblico.

Nell’ultima sfida, per entrambe, curve vuote, pochi tifosi presenti, controlli serrati all’ingresso e dentro al palazzetto per i controlli del caso.

Del resto, le norme per l’accesso contingentato ai palazzetti sono uguali per tutti.

E stasera, al PalaLeonessa, non ci saranno poi molte differenze rispetto alla sfida di lunedì contro Milano, quando nel giovane impianto bresciano sono accorse poco più di 730 persone, su 1300 a disposizione.

Pochine, così come per il derby Cantù-Varese. Qualcuno scoraggiato dai prezzi un po’ alti (28 euro per il settore più popolare): contro Cantù, stasera, il prezzo scenderanno a 20 euro.

Come sta accadendo in tante curve in Italia – e non solo nel basket – anche la parte calda del tifo bresciano, esattamente come gli Eagles Cantù, preferisce disertare che cambiare le proprie modalità di tifo: «Non essendoci i presupposti per poter tornare a tifare e vivere la curva e le partite alla nostra maniera e per rispetto di tutti i tifosi che non potranno presenziare alle partite per i limiti dettati dalle direttive anticovid, non saremo presenti alle partite della nostra amata Leonessa. Quando ci saranno i presupposti per tornare a vivere i nostri spazi, torneremo sugli spalti a tifare». Posizione nota degli ultrà.

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