Cantù, il preparatore lascia
«Non è più il mio ambiente»

Roberto “Sam” Bianchi rivestiva questo ruolo nel club biancoblù dalla stagione 2004.

Non c’è solo da portare a da casa un allenatore. A Cantù, infatti, serve anche scovare un nuovo preparatore atletico. E alla svelta. Perché quello “vecchio”, in sella da oltre un decennio, molla la presa. Roberto Bianchi, per tutti “Sam”, toglie il disturbo. Ricopriva questo incarico dalla stagione 2004-2005.

«Oggi, mediamente, c’è una povertà relazionale all’interno del mondo professionistico, ed è il motivo per cui me ne vado. Perché non posso più allenare se non ho una relazione profonda e vera con gli atleti. E non mi vangano a raccontare che vivo sulla luna. Perché quelli che ti dicono così non sanno nemmeno lontanamente cosa vuol dire sport» osserva Bianchi.

«Con questa situazione qui in cui cambiano tanti giocatori e gli aspetti inerenti la gestione della squadra mutano completamente, faccio fatica a riconoscermi - riconosce -. Non vuole essere una critica la mia perché io non ci metto i soldi, mentre è chi investe i quattrini che deve decidere dove andare e come fare. Io posso solamente alzare la mano e far presente che questo mondo non mi appartiene più. Perché non ho la possibilità di iniziare a lavorare sul presupposto dell’aspetto primario che è la relazione con gli atleti, trattandoli come persone, avendo con loro un rapporto che va al di là del solo sollevare i pesi. Se non c’è più la gioia e il piacere di condividere quotidianamente qualcosa allora basta così».

L’intervista completa sulla Provincia di mercoledì 15 giugno

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