Cantù, il problema allenamenti
Per il momento ci si arrangia

In attesa finalmente di definire il rinnovo del contratto d’affitto con il “Toto Caimi”, si salta da un posto all’altro.

In attesa che torni disponibile la palestra del “Toto Caimi” di Vighizzolo - che non può essere utilizzata dalla Pallacanestro Cantù finché resterà da dirimere la questione legata al rinnovo del contratto per l’utilizzo dell’impianto anche se nel frattempo si starebbe attendendo il nuovo bando indetto dal Comune - squadra e staff devono un po’ arrabattarsi in questi giorni per recuperare una location adeguata nella quale poter svolgere la propria attività quotidiana.

Il ritiro a Chiavenna aveva in un certo senso distolto dalla realtà della problematica, ma ora che la Red October è rientrata in città, la faccenda è tornata d’attualità. Anche perché il palazzetto Parini - del quale si è usufruito nei giorni attorno a Ferragosto all’inizio della preparazione - è ora tornato a essere occupato dalle realtà che abitualmente lo popolano, vale a dire in particolare il Progetto Giovani e la Pool Libertas di volley.

Così, la Pallacanestro Cantù deve accontentarsi dei ritagli. Tipo, ieri si è allenata dalle 12 alle 14 (unica seduta nell’unica finestra disponibile), mentre oggi sarà impegnata dalle 11 alle 13, salvo poi nel pomeriggio (alle 17) recarsi ad Albate nella palestra della scuola professionale dei Padri Somaschi che ora ha acquisito in comodato d’uso per 15 anni la Blackcourth Playground di Fabio Borghi e che verrà ufficialmente inaugurata venerdì.

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