Cantù, il saluto degli Eagles
«Sacripanti, uno di noi»

I ragazzi della curva vogliono tributare i giusti meriti al coach che lascia la squadra

Pino Sacripanti, da una manciata di giorni ex allenatore dalle Pallacanestro Cantù. Per i tifosi però stavolta è diverso, non è il coach che se ne va dopo la chiusura di un contratto. Perché «lui è uno di noi», e questo, contratto o meno, non può cambiare.

Gli Eagles ci tenevano a dirglielo, ci tenevano a salutarlo come si deve. Anche perché, lo raccontano un po’ sorridendo, Sacripanti è sempre arrivato sulla panchina di Cantù in momenti difficili, per non dire tragici.

Lo dicono chiaro i quattro volti della tifoseria storica del basket cittadino, Francesco “Juary” Morabito, Lucio Zanfrini, Giorgio Meroni e Walter Zanetti. C’è la riconoscenza per quanto ha fatto sul campo, «perché ci ha salvato, ci ha riportato a vincere una Coppa dopo anni», dicono.

Ma anche per questioni umane, ed è questo che rende il rapporto speciale col canturino Sacripanti. «È venuto ai funerali di Fabio e Simo nonostante fosse nel pieno del campionato – dice Zanfrini – quando è difficile prendersi anche una giornata. E li ha sempre ricordati».

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