Cantù, Kafka e Pirandello
Lo show a parole di Sodini

Il neo tecnico di Cantù ha abituato a sorprenderci nelle conferenze stampa

Marco Sodini, un allenatore di livello e un comunicatore sopraffino. Esageriamo? Come lui, tra gli italiani ora c’è solo Andrea Trinchieri. Scommessa: fosse l’allenatore di Milano, avrebbe almeno una pagina dedicata a settimana.

Scomodiamo due giganti del passato, Valerio Bianchini e Dan Peterson, che non se le mandavano mai a dire. Roma contro Milano, duelli rusticani prima sulle pagine dei giornali, poi in campo. Poche settimane fa, il “Vate” sulle colonne de La Provincia disse che di basket, in Italia, si legge poco sui giornali perché mancano i comunicatori. Verissimo.

Sodini sfugge la regola. Ripensando alle sue conferenze stampa prepartita, siamo andati a pescare alcune battute non scontate. Con riferimenti alla letteratura, all’arte, alla biologia e alla chimica. Uno spasso.

Citò, ai tempi della sua prima esperienza canturina, Orson Welles e “Quarto potere”, per spiegare – lo fece alzandosi dalla sedia e facendosi riprendere nel suo percorso – la sua voglia di spostare l’attenzione verso il campo, lasciando in secondo piano i problemi societari di quella Cantù.

Memorabile l’esperimento della caramella Mentos nella Coca Cola, per spiegare che, contro Torino «si sarebbe aspettato una reazione a fontanella della sua squadra».

Scomodò anche Franz Kafka e la sua «Metamorfosi», per spiegare con efficacia il processo di trasformazione della sua squadra «visto che abbiamo sdoganato come nostro obiettivo i playoff», una volta alzata l’asticella.

Insomma, niente di banale, niente finta retorica del tipo “la nostra avversaria meriterebbe più di quanto non dica la classifica, ecc…”, ma citazioni dotte.

Si ricordano anche alcune frasi prima dei derby, in particolare contro Milano: «Davide rifiutò elmetto e armatura, ma usò cinque sassi lisci e atterrò il gigante Golia con la fionda. Dovremo fare lo stesso, giocando d’astuzia», prima del grande derby di Coppa Italia vinto a Firenze.

E, prima dei playoff fece un elenco di cose incredibili ma vere, sperando che la sua squadra, al cospetto di Milano, riuscisse in un’impresa sulla carta impossibile: «Esiste la medusa immortale, che torna allo stato primordiale quando capisce che il suo ciclo vitale è finito e va avanti così all’infinito. L’armilarria ostoyae è l’essere vivente più grande al mondo, i cui tentacoli possono dipanarsi per 890 ettari, come 1600 campi da calcio».

Luigi Pirandello e la sua «Così è (se vi pare)» furono il tema affrontato prima del ciclo terribile che attendeva Cantù dopo le Final Eight: «Cantù è colei che voi credete! E chi è Cantù? Lo dobbiamo ancora scoprire. La risposta la daranno le prossime cinque partite contro Venezia, Torino, Brescia, Bologna e Milano. Perché a questo punto, se vogliamo essere ambiziosi, è il momento di svelarci al mondo».

Ora, grazie ai social – che conosce e sfrutta bene – Sodini a Capo d’Orlando si è inventato #buongiorno, brevi video su instagram in cui affronta una tematica diversa, non per forza legata al basket. Chissà se ha in serbo novità per il suo secondo incarico canturino.

L.Spo.-Luca Pinotti

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