Cantù, l’attacco è da rivedere
E da 3 si tira troppo (e) male

L’Acqua San Bernardo si è smarrita in casa e si è stranita in trasferta senza così rimpolpare la classifica

Queste ultime due sconfitte consecutive dell’Acqua San Bernardo hanno preso un po’ tutti in contropiede (quello stesso contropiede che la squadra biancoverde dovrebbe peraltro produrre in dosi più massicce per potersi rendere più pericolosa) da queste parti. Perché all’indomani della perentoria affermazione colta a Cremona, l’idea che almeno un paio di punti si potessero strappare nelle due partite successive era molto più di un’ipotesi peregrina. Suffragata dalla circostanza che a Desio si sarebbe recata in visita una Roma non irresistibile e che in seguito il viaggio a Pistoia non dava l’impressione di presentarsi tra i più disagevoli.

Purtroppo, Cantù si è smarrita in casa e si è stranita in trasferta senza così rimpolpare la classifica. A proposito di quest’ultima, si presta a molteplici letture in chiave brianzola. Inclusa quella che la squadra campione d’Italia in carica è solo due punti sopra e che quella annunciata dominatrice della stagione viaggia soltanto a +4. È un’evidente estremizzazione la nostra, perché è la stessa San Bernardo a manifestare la lucida consapevolezza che la propria corsa incontro alla salvezza passerà pressoché inevitabilmente dal confronto a distanza con Pesaro e Pistoia. Perché la stessa Trieste, che al momento è alle spalle dei brianzoli, salvo eventuali pesanti ricadute societarie pare destinata a risalire la china. Quanto alle altre contendenti, difficile ipotizzare che qualcuna possa venire risucchiata nella lotta per non retrocedere.

Torniamo a bomba su Cantù. Detto che le sue fortune dipenderanno in gran parte da come sarà in grado di difendere, fa comunque un po’ specie constatare come sinora l’attacco non sia stato in grado in otto partite di produrne almeno una da 80 punti (e anzi quella di coach Pancotto è l’unica squadra a non varcare neppure, seppur di un’inezia, i 70 di media). Potenziale segnale di un gruppo che ha davvero pochi punti nelle mani.

A mortificare le dinamiche offensive contribuiscono percentuali realizzative nelle triple alquanto deficitarie. Basti dire che i biancoverdi tirano con un modestissimo 27.4% e sono ultimi anche in questa graduatoria. L’aggravante è che soltanto Varese (35.1) e Pesaro (31.4) si concedono più tiri di Cantù (26.9) dall’arco dei 6.75. Dunque, non solo si tira male, ma si tira pure tanto. Pochi canestri e, conseguentemente pochi assist (12.3 a partita). Solo Pistoia e Pesaro fanno peggio. Guarda caso sono anche le due squadre che stanno dietro.

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