Cantù, l’atto di fede di Blakes
«Ringrazio Dio. Sono rinato»

L’americano dell’Acqua San Bernardo: «Continuando a lavorare duro, sapevo che ce l’avrei fatta»

Sesto, ma sempre più decisivo: è il destino di Gerry Blakes, primo cambio della Pallacanestro Cantù. Nel girone di ritorno si sta proponendo tra i più efficaci cambi dell’intero panorama della serie A, situazione confermata dopo la vittoria a Pesaro, dove ha messo a segno 18 punti e risultando il top scorer dell’Acqua San Bernardo.

E le statistiche, che non mentono, riguardano un po’ tutte le voci: Blakes è passato dagli 11 punti a partita dell’andata ai quasi 15 di media realizzati nella seconda metà della stagione. Dopo aver tirato con un (già di per sé) ottimo 44.7% da tre nel girone di andata, si è migliorato nelle prime sette partite del girone di ritorno con il 54.5%, percentuale tra le più alte di tutto il campionato. Titolare soltanto 4 volte su 22 incontri disputati, dalla panchina Blakes si sta dimostrando un vero e proprio fattore decisivo per l’Acqua S.Bernardo, frizzante su entrambi i lati del campo con una difesa sempre energica sul portatore di palla e con una aggressività offensiva seconda a nessun attaccante in Lba.

Pur non partendo in quintetto, l’esterno americano è uno dei punti di forza di Cantù con oltre 12 punti e 2.6 assist di media in 26’ di impiego, numeri che rendono di diritto il tiratore californiano un sesto uomo decisivo, costante e prolifico. E, tra l’altro, quest’anno la Lega dovrebbe istituire il premio al miglior sesto uomo del campionato sull’esempio della Nba e di molte altre leghe professionistiche, per premiare anche chi si alza dalla panchina ma sa dare un contributo sostanzioso a partita in corso.

La crescita di Blakes, comunque, non è casuale. Senza avere la pressione di dover risultate l’uomo decisivo, e grazie alla presenza in squadra di altre “primedonne”, Blakes ha fatto passi da gigante da agosto a oggi. Ha avuto modo di crescere e ambientarsi: «Credo di essere un ottimo candidato per il premio e ne sarei fiero. Quando sono arrivato qui sapevo di essere in grado di giocare a questo livello, come ho dimostrato di poter fare nelle qualificazioni alla Champions League. All’inizio del campionato credo di aver giocato bene le mie prime due partite. Il roster poi è cambiato e anche per me le cose sono andate meglio. Ma nei primi mesi non ho mai perso la fiducia nelle mie capacità. Ho continuato a lavorare duro e sapevo che, con un’altra opportunità, sarei stato in grado di aiutare questa squadra». E, oltre ai meriti suoi, per Blakes – molto credente – ci sono anche fattori “extra” ad averlo aiutato in questo percorso: «Di certo, nel momento del bisogno e con tutto quello che abbiamo passato qui a Cantù, Dio ha avuto un ruolo importante. Mi ha dato la possibilità di rinascere e di migliorare partita dopo partita».

L’ultima soddisfazione in ordine di tempo è la stima dei tifosi. Dopo la sfida vinta a Pesaro – settimo sigillo consecutivo per l’Acqua San Bernardo -, Blakes è stato votato come Mvp dai tifosi canturini, aggiudicandosi il sondaggio social sulle pagine ufficiali Instagram e Facebook di Pallacanestro Cantù, superando Tyler Stone con il 70% dei voti. Un’iniezione di fiducia per la volata playoff, in una Cantù che – turno dopo turno – scopre protagonisti sempre diversi ed efficaci.

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