Cantù, lo scudetto del ’68
E Milano si scucì il Tricolore

Recalcati: «Gianfranco Pieri, capitano di Milano, entrò nel nostro spogliatoio, chiese le forbici al massaggiatore Zoia»

Cantù-Milano non è mai stata una finale per l’assegnazione del titolo ma, in occasione del primo scudetto di Cantù nel 1968, quella partita – i playoff non esistevano ancora – fu decisiva per il primo tricolore dell’allora Oransoda Cantù.

Con tutta una serie di aneddoti curiosi, che alimentano la lunga epopea del derby. Un derby che, domani, si ripeterà per la 168esima volta nella storia delle due squadre.

Era il 7 aprile del 1968, 22esima e ultima giornata di campionato. L’Oransoda Cantù era prima a 34 punti, inseguita da Napoli a 32. Il calendario, proprio come quest’anno, proponeva all’ultima giornata il derby contro Milano. Cantù era costretta a vincerlo, per evitare di essere raggiunta da Napoli, sulla carta favorita contro l’altra squadra milanese, All’Onestà. La grande vittoria di Cantù, per 71-58, regalò a Cantù il primo scudetto,

«Ci fu un momento emozionante, dopo la partita – ricorda Recalcati -: Gianfranco Pieri, capitano di Milano, entrò nel nostro spogliatoio, chiese le forbici al massaggiatore Zoia, ritagliò lo scudetto cucito sulla sua maglia e lo consegnò al nostro capitano, Tonino Frigerio. Un gesto di grande sportività, indimenticabile». Un gesto simbolico, che diede vita ufficialmente al “triumvirato” del basket italiano Cantù-Milano-Varese che segnò tutti gli anni ’70.

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