Cantù, Pancotto fa la voce grossa
«Esigo una squadra arrabbiata»

Il tecnico biancoblù guarda alla gara di domenica a Cremona

Sentimentalismi? Banditi, per forza di cose. Cremona-Cantù sarà (anche) il ritorno di Cesare Pancotto in una città in cui ha allenato per tre anni, prima di essere esonerato. Ma di certo è una tappa importante della sua carriera: nel 2014 con Cremona ha festeggiato le mille panchine in carriera - tutto compreso -, a fine 2016 ha vinto la sua seconda panchina d’oro, premiato come miglior allenatore della stagione. Insomma, Pancotto ha contribuito a consolidare la Vanoli tra le realtà di primo piano del basket italiano. Peccato che poi, nel bel mezzo di un contratto biennale - che sarebbe scaduto nel 2018 - il coach sia stato esonerato dopo undici giornate e due sole vittorie.

Questa premessa per dire che non sarà una partita come altre per l’allenatore della Pallacanestro Cantù. Che, come detto, ora ha ben altri problemi da risolvere, prima di capire come lo accoglierà il PalaRadi. Problemi che conosceva in partenza ma che la realtà gli ha messo di fronte forse in maniera più cruda di quanto non si aspettasse. «Parto dicendo che dobbiamo essere arrabbiati. E che in settimana abbiamo lavorato sul alcuni punti fondamentali. Prima di tutto, sappiamo che dobbiamo aggredire Cremona, per evitare di essere aggrediti. Poi dobbiamo cercare di alzare il livello di intensità nel gioco, per tutta la partita e senza pause. Terzo, servirà quella durezza mentale che ti permette di disputare una partita consistente e intelligente. Infine servirà massima attenzione in difesa, che deve diventare il nostro pilastro per un attacco che abbia ritmo, ma non fretta».

Cremona è squadra tosta, allenata da un tecnico di primo piano come Meo Sacchetti («finalmente uno più vecchio di me... - scherza il coach -, ma un vero numero 1») - a proposito, 10 i precedenti tra i due coach, con quello di Cremona avanti 7-3: Sacchetti ha vinto le ultime 6 sfide giocate contro Pancotto, la cui ultima vittoria risale al marzo 2013 - e che dall’analisi delle statistiche potrebbe proporre una bella sfida contro Cantù.

Perché da una parte Cremona è la squadra che recupera più palle, dall’altra c’è Cantù che ne perde pochissime. «Visto che contraddizione? Cremona attacca bene, ha una difesa aggressiva perché tende a giocare più possessi possibile. Noi perdiamo poche palle e c’è un ottimo rapporto con gli assist. In teoria dovremmo essere al top, evidentemente c’è qualcosa da sistemare».

Dopo una vittoria contro Trento e un’altra pesante sconfitta contro Sassari, Pancotto non si è comunque abbattuto: «Ci mancano un po’ di consapevolezza e di continuità. Credo che nulla come due vittorie di fila potrebbero essere d’aiuto: contribuirebbero a creare quella formula che ci consenta di giocare al meglio delle nostre possibilità tutte le partite».

Serve anche ritrovare però anche alcuni (attesi) protagonisti, leggasi Young e Clark: «Abbiamo fatto un’analisi su di loro, entrambi hanno saltato la preparazione e le “musate” che avrebbero dovuto prendere nel precampionato le stanno prendendo ora. Dopo i 22 punti di Young a Brindisi dissi che gli allenatori avrebbero preso contromisure, e così è stato».

Si spera che qualcosa cambi contro la Vanoli, club che Pancotto apprezza parecchio: «Posso parlarne solo bene, perché è una società di tradizione ma moderna, che sta ottenendo ottimi risultati. Aldo Vanoli ha costruito una società a sua immagine e somiglianza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA