«Cantù protagonista sicura
Ma non sarà una passeggiata»

Arrigoni fa le carte alla stagione della S. Bernardo Cinelandia Park

L’occhio attento e vigile di Bruno Arrigoni è sempre puntato sulla S.Bernardo-Cinelandia Park. Anche lui coinvolto nel progetto, come consulente tecnico e membro del Cda per la parte sportiva, l’esperto ex allenatore e gm della Pallacanestro Cantù traccia un primo bilancio. Impressioni, più che altro, al termine del girone eliminatorio della Supercoppa di A2.

In tribuna al PalaBancoDesio, ha sottolineato quello che già funziona e quello su cui invece c’è ancora da lavorare: «Questo ciclo di partite ci dice alcune cose. La prima che Cantù sarà una delle protagoniste del campionato, senza dubbio. Ma anche che la stagione non sarà affatto una passeggiata di salute. La A2 è un campionato equilibrato e difficile nella sua essenza più intima, come dimostra l’ultima stagione: Tortona è partita vincendone otto, poi è andata in crisi: sono nati dubbi, voglia di cambiare, ma alla fine ha vinto. Serve equilibrio nelle valutazioni: i giudizi vanno misurati».

«Tutti si preparano bene»

Con l’aggiunta che Cantù sarà sempre la squadra da battere: «Qui si dovrà combattere. Tutti si preparano bene, non ci sono coppe, viaggi o fattori esterni. E non diamo giudizi affrettati sulle squadre: Verona ha perso le prime due in Supercoppa, ma ha vinto alla grande la terza partita».

Cantù come sta? «Ci stiamo preparando. Non siamo arrivati alla Supercoppa tirati a lucido, ma ci siamo rimessi in carreggiata nel corso della settimana. Le prossime amichevoli – contro Trento e Verona, nda - concluderanno il precampionato, prima dell’ultima settimana dedicata esclusivamente alla preparazione dell’esordio».

Per Arrigoni, ci sono già alcuni tratti distintivi del lavoro di Sodini: «Come ho visto contro l’Ucc Piacenza e venerdì in allenamento, vedo un’applicazione in difesa importante. Ho visto anche la voglia di reagire: eravamo sotto, raddrizzando la mira ci sono entrati canestri belle e ben costruiti. Ma in questo momento mi piace sottolineare la fase difensiva, anche dei due americani, che si preoccupano anche della pressione sull’avversario, senza risparmiarsi».

«Dovremmo essere più feroci»

Ovviamente, ci sono anche aspetti da migliorare: «Ora bisogna sistemare le gerarchie, limare qualcosa in attacco e sistemare i problemi a rimbalzo, evidenziati anche da Sodini. Siamo molto aggressivi in generale, dobbiamo esserlo anche quando la palla è per aria: dovremmo essere più feroci. Piccoli e lunghi devono farsi carico di questi rimbalzi dinamici: Sodini lo sa bene e ci lavorerà».

Si aggiunga il naturale periodo di rodaggio che ogni squadra nuova e assemblata da poco deve affrontare: «Il tempo aiuterà, perché “nessuno nasce imparato”: i problemi vanno affrontati quando si palesano. È apprezzabile la crescita di chi magari era stato un po’ in ombra in precedenza. Penso per esempio a Sergio, che ha sfoderato una prestazione importante: è un duro, un ottimo difensore e un grande tiratore che ha segnato due canestri belli e importanti». L

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