Cantù prudente su Johnson
E così lavora a parte

Ieri era il “D-Day” per i giocatori non professionisti, chiamati a essere in possesso di super green pass per accedere a palestre, campi sportivi

Cantù sceglie la line della prudenza, in attesa di chiarimenti. Prudenza nella gestione del lavoro di Robert Johnson e chiarimenti da parte della Federazione sulla posizione del suo asso americano.

Ieri era il “D-Day” per i giocatori non professionisti, chiamati a essere in possesso di super green pass per accedere a palestre, campi sportivi, ecc… Tecnicamente, Johnson in questo momento è “border line”: atleta dichiaratamente “no vax”, che disputa un campionato non professionistico.

Sulla carta, dovrebbe vaccinarsi, pena la sua inutilizzabilità per allenamenti e partite ufficiali. Ma, sempre sulla carta, un giocatore di A2 ha tutto quello che serve per dire che, effettivamente, lavora alle dipendenze di una società.

A partire dal visto lavorativo, esattamente identico a quello di un professionista tesserato per una squadra di serie A. Il punto è l’equiparazione tra i campionati.

Ieri è stata una giornata particolare, con una seduta atletica a ranghi ridotti, con gli allenamenti veri e propri che riprenderanno oggi, in preparazione della sfida in trasferta contro la Blubasket Treviglio.

Una seduta che si è svolta a Cermenate, vista l’indisponibilità del “Toto Caimi” di Vighizzolo. Johnson ha lavorato a parte, non nel gruppo squadra, questo è quanto ha fatto sapere la società interpellata sul tema. La cautela, in questo momento, è alle soglie massime.

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