Cantù, senti cosa dice Basile
«Non so se smetto. Sto bene»

Parla il grande e indimenticato ex, che domenica con Capo d’Orlando ha fermato Milano

L’ultima impresa targata Orlandina è arrivata domenica con la vittoria davanti al proprio pubblico sull’Armani Milano. E tra i protagonisti non poteva non esserci Gianluca Basile, tra i simboli del basket italiano per la sua carriera sia nei club in Italia ed Europa sia in Nazionale.

A 41 anni suonati sta vivendo una terza giovinezza, dà ancora il suo contributo giocando di media oltre 18 minuti, rivelandosi ancora importante ai liberi (84,6% di media), fornendo i suoi 2 assist in ogni match, anche se l’idea di smettere lo tocca ma prova a metterla da parte ancora per un po’.

«Non ho ancora deciso quando smettere, ho continuato così a lungo perché amo questo sport e mi diverto ancora a praticarlo quotidianamente - ha detto in un’intervista all’Italpress -. Con il passare del tempo ovviamente si fatica a mantenere certi ritmi, è dura tirare ancora, deciderò tutto comunque a fine stagione. Lo scorso anno la voglia di continuare era più forte di quella di smettere, adesso sembra un pò il contrario, ma non è ancora detto».

Capo d’Orlando non è un fattore secondario rispetto alla sua scelta di continuare a mettersi in discussione, potendo giocare e guidare la squadra alla salvezza. «Capo d’Orlando è un luogo ideale dove giocare a pallacanestro, c’è tanta passione e poca pressione rispetto ad altre piazze. La città è piccola e la gente partecipa a tutto quello che gira intorno alla squadra. Per le sue caratteristiche è un posto unico. Sicuramente i meriti sono della famiglia Sindoni, il presidente Enzo e suo figlio, il direttore sportivo Giuseppe, hanno avuto la lungimiranza, la capacità e le competenze di allestire una società e una squadra in grado di sfidare i colossi del basket italiano puntando sempre su entusiasmo, orgoglio e cuore. Senza dimenticare gli sponsor, tra i quali Conad, che ci supportano con contagioso entusiasmo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA