Cantù, si chiude l’era di Irina
Ma la successione è un mistero

Domani l’assemblea dei soci che dovrebbe nominare il nuovo presidente

Ultime ore di presidenza Irina Gerasimenko. Che domani sera anche all’assemblea dei soci della Pallacanestro Cantù rassegnerà le dimissioni comunicate al marito e proprietario un paio di settimane fa.

Con Dmitry in collegamento via skype e alla presenza di chi detiene il restante 16% della società, andrà in onda l’addio della dirigente russa, che a livello fisico e psicologico ha già iniziato da tempo la dismissione da un mondo, quello del basket, che in realtà non ho mai sentito suo e che ha dovuto vivere in prima persona anche in considerazione delle vicissitudini del marito, ormai da un anno lontano da Lugano e dall’Italia.

Bisognerà dunque trovare un nuovo presidente. Il patron russo, non è un mistero, ai soci via mail ha subito fatto sapere il nome preferito (Andrea Mauri, ad di Red October Italia), ma non è affatto scontato che Mauri voglia assecondare Gerasimenko nella scelta. Anzi. L’unica soluzione che il giovane dirigente potrebbe accettare, forse, è quella di un ticket con Tony Cappellari, attuale general manager della squadra. Cappellari, in questo caso, potrebbe anche ricoprire la carica di massimo dirigente e Mauri fare il Ceo contemporaneamente della holding che detiene il controllo della società e del club stesso.

Ipotesi, questa,probabilmente gradita a una parte dei soci. Con la possibilità che il rimanente possa non porre vincoli. L’alternativa, in casa, è quella di Sergio Paparelli, uno dei pretoriani della famiglia Gerasimenko, che mai ha mollato in questo ultimo e difficile periodo.

Paparelli, in società, c’è dentro mani e piedi e conosce molto bene le dinamiche, anche perché quasi sempre le ha condivise. Sarebbe un altrettanto trait d’union gradito al proprietario. Ma il nodo è proprio questo: che ruolo dovrà rivestire il nuovo presidente dell’ottantennale storia della Pallacanestro Cantù? Rispondere solo ed esclusivamente al magnate russo oppure occupare un ruolo di garanzia, nel tentativo magari di mettere una pezza alla situazione debitoria e traghettare il club verso altra proprietà? Risposte, queste, che, forse, solo domani potremo avere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA