Cantù, tiro e attacco da sistemare
Ma un Hayes così è una garanzia

È la squadra che segna meno in serie A e ha percentuali basse sia da 2 e sia da 3 punti

Due vittorie in quattro giornate (Cantù ha già osservato il proprio turno di riposo) rappresentano anche più del minimo sindacale che ci si possa attendere da una squadra che per stella cometa ha la salvezza. E l’Acqua San Bernardo versione 2019-2020 considera appunto questo il suo obiettivo. Quattro punti in classifica costituiscono già un prezioso tesoretto (per dire, Pesaro e Pistoia, due dirette concorrenti, sono ancora ferme al palo), anche se i numeri, in sé e per sé, non depongono a favore dei giocatori biancoverdi.

Cantù è infatti ultima per punti segnati (67 di media) e occupa le posizioni sul fondo anche in diverse altre voci. Tipo, è penultima nella percentuale al tiro da 2 con il 46.8% e ultima in quella delle triple con il 26%. Penultima, altresì, per numero di assist forniti (12.3 a gara). Diciamo che se la cava a rimbalzo - dove è 10a con 36 a incontro -, mentre potrebbe migliorare dalla lunetta (11a con il 70.5%) e soprattutto nelle palle recuperate (15a con 5.3 di media). Dove eccelle, è terza, è per numero di palle perse (10.5 a match)

E dove i numeri la premiano è nella propria metà campo tenuto conto che la squadra brianzola è 7a per punti subìti. E proprio da qui, ovvero dalla difesa, parte l’analisi che dovrà condurci oltre i freddi dati sin qui enumerati. Perché la squadra di coach Pancotto non può permettersi di sbagliare l’approccio difensivo, puntando decisamente sul controllo dei rimbalzi (sin qui abbastanza altalenante) e sul maggior numero possibile di recuperi per riuscire a costruirsi così quella cospicua percentuale di punti che deve scaturire dalla finalizzazione del contropiede. Perché correre - rubando così facili canestri - resta la priorità, oltre che il marchio di fabbrica, di questa San Bernardo.

Il target al quale può onestamente puntare in attacco si aggira attorno ai 74-75 punti di media, a patto ovviamente di affinare le percentuali al tiro.

Soprattutto contro Reggio e Venezia si sono notate diverse triple prese allo scadere dei 24 secondi non certo per scelta quanto piuttosto per obbligo. E tiri cattivi favoriscono percentuali cattive.

Infine, per la tipologia di giocatori che la caratterizzano, potrebbe essere più facile riuscire a perdere qualche pallone in meno che non servire qualche assist in più proprio perché non si rintracciano abili passatori.

Individualmente, invece, non c’è dubbio che sia Haynes l’elemento di attuale riferimento in seno al gruppo visto che il buon Kevarrius viaggia a 14 punti di media, è il 2° miglior rimbalzista del campionato (9.5 a gara), conclude con il 61.5% da 2, è il leader della serie A per stoppate (2.3 a match), colui che si procura più viaggi in lunetta di tutta la squadra ed è l’unico tra i suoi in (abbondante) doppia cifra (17.8) alla voce “valutazione”.

Quanto ai suoi compagni, il mister Wilson ammirato contro Trento è quello che più ricorda la migliore versione che di sé aveva proposto nella sua annata in serie A2 a Imola, mentre Young e Clark sono i due dai quali si attende il maggior miglioramento una volta trovata l’ideale forma fisica nonché l’ambientamento.

Perché se il primo deve ancora capire dov’è arrivato per di più con l’aggravante di essere giunto da queste parti praticamente al termine della preparazione, il secondo sta andando in forma solo giocando poiché la preparazione precampionato è stata quella che è stata.

Eppure, c’è da giurarci che il giocatore dal quale lo staff tecnico si attende la vera esplosione è quel Burnell che non ha ancora trovato il proprio ruolo preciso all’interno della squadra, non sentendosi né carne né pesce nell’essere chiamato a interpretare due spot (ala piccola e ala grande). Una volta prese le misure ecco che potrà realmente diventare un fattore.

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