Cantù, un nuovo gruppo
Assist per Gerasimenko

Colpo di scena per il cambio di proprietà di Cantu: una cordata dalla Svizzera deposita l’offerta a Popov. Gli americani rilanciano, ma il patron russo non ci sente. E il problema è che il tempo stringe e i rischi aumentano

Prima una telefonata. giusto per assicurarsi che non si parlasse con la persona sbagliata, e poi una pec all’ad Roman Popov. Così, senza preavviso, esce ufficialmente allo scoperto (ma non troppo) un nuovo gruppo interessato a rilevare la Pallacanestro Cantù e l’area del Pianella.

Colpo di scena, dunque, nella trattativa per il cambio di proprietà. Quando tutto sembrava portare dritti a un “uno contro uno” tra la multinazionale statunitense, ma con piedi ben puntati in Italia, e Dmitry Gerasimenko, ecco la sorpresa. Con la manifestazione di interesse ufficialmente formalizzata da un professionista svizzero, in rappresentanza però di un gruppo italianissimo. Che avrebbe, oltretutto, già sondato il movimento a caccia di sponsor e giocatori.

Niente a che vedere, pertanto. con il colosso Amway, che continua a muoversi solo nelle retrovie e che ha questo punto diventa la soluzione numero tre anche perchè ancora coperta da un gruppo di intermediazione incaricato di andare a caccia di interessati proprio dalla Pallacanestro Cantù.

Con gli altri americani e ora con gli italo-svizzeri i contatti, invece. saranno diretti: con Andrea Mauri e Roman Popov da una parte e con lo stesso Popov dall’altro. E Gerasimenko? Là, a una video conferenza di distanza, se la gode. E ci pare di vederlo, ora che può anche scegliere. Facendo valere una proprietà non di poco conto, come il palasport Pianella e un brand che sembra non tramontare mai come quello dell’Ap Cantù.

Ma, quella che in qualsiasi altro momento si sarebbe potuta trasformare in una bella notizia, di questi periodi rischia di diventare un vero e proprio ostacolo. Perchè se da un lato dà alla proprietà la possibilità di scegliere, dall’altro toglie tempo a chi si sta prodigando per onorare tutte le scadenze immediate: una legata ai lodi che imbrigliano la società, impedendo di fatto anche il solo ingaggio di Nicola Brienza come capo allenatore, e l’altra abbinata alle scadenze per prebende e contributi prima dei controlli di metà mese della Comtec.

Tra l’altro, ieri, colpo di scena nel colpo di scena, la multinazionale americana avrebbe fatto di tutto per correre ai ripari, rimodulando verso l’alto, e per la terza volta, la proposta a Gerasimenko. Che, però, avrebbe preso tempo, pare, rialzando dapprima la richiesta e poi chiudendo le comunicazioni. Senza dare certezze.

Per quella che, una volta di più, va archiviata alla voce “fumata grigia-nera”. Rimandando ogni decisione. Ma nessuno, americano o svizzero, sembra intenzionato a rilanciare ulteriormente. Anzi gli americani hanno posto il limite massimo alle 24 di oggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA