Carlo Galli Amarcord
Rieccolo nove anni dopo

Carletto Galli, professione scavezzacollo: sciatore della nazionale italiana di sci, fermato da un infortunio; poi pilota di rally di buon livello

Tra le sorprese del Rally di Como, c’è Carletto Galli. Nove anni dopo la sua ultima gara, riecco al volante l’uomo che ha fatto divertire e appassionare migliaia di appassionati locali.

Carletto Galli, professione scavezzacollo: sciatore della nazionale italiana di sci, fermato da un infortunio; poi pilota di rally di buon livello, tre vittorie al Rally di Como. E che vittorie, scodando, derapando, entusiasmando, divertendo. Un aneddoto, famoso tra gli addetti ai lavori, spiega chi è Carlo Galli. Era il 1995, la prima edizione del Rally di Como dopo uno stop di anni, ripartito in versione minimal. Ma lui era lì, con una Renault Clio, navigato da Aldo Brambilla. I migliori avevano, nonostante la versione sprint della corsa, già assistenze professionali, con termocoperte e assistenze. Carletto invece non aveva l’assistenza e aveva pure la macchina che si spegneva e la parcheggiava in leggera discesa per riavviarla sfruttando l’abbrivio, come i Garelli scarburati. Allora, alla fine di una ps, Galli si mise dietro un albero a fare pipì e sentì le chiacchiere degli avversari, dietro un camion assistenza. «Noi avremo anche le termocoperte, ma l’unica maniera di vincere è se non si accende più la macchina del Carletto...». Quella vittoria fu la terza di Galli, dopo quella del 1989 (con Pinuccia Sormani alle note) e quella del 1990 (con Aurelio Corbellini).

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