C’è Venezia e Pancotto avvisa i suoi
«Niente selfie con gli avversari»

Domani la giovane squadra canturina giocherà sul campo dei campioni d’Italia.

La normalità per provare a disinnescare Venezia. Questa la ricetta proposta dallo “chef” della Pallacanestro Cantù, Cesare Pancotto. Sa bene che la sfida di domani - palla a due alle 17.30 al Taliercio di Mestre - è impari contro i campioni d’Italia della Reyer. Ma se le cose stessero così, allora Cantù non dovrebbe nemmeno salire sul pullman per Venezia. E allora, viva le cose facili. Facili, prima di tutto per non complicarsi la vita e per poter restare in partita se le cose dovessero mettersi male.

«Servirà una prestazione non solo tecnica - così il tecnico di Cantù - ma anche di contenuti e valori che rispecchino la nostra crescita quotidiana. Vogliamo anche dare forza al sistema, al nostro sistema: quando una squadra è in difficoltà, non bisogna fare cose straordinarie, ma fare bene le cose che si sanno fare meglio. Il che vuol dire cercare scelte semplici: un canestro rubato in contropiede, un buon blocco, un uomo smarcato, insomma, la soluzione migliore possibile».

«Per i nostri giocatori - aggiunge - , Venezia dev’essere un punto di partenza, non di arrivo: si sono conquistati questa sfida, ora è venuto il momento di misurarsi, omogeneamente, come una squadra e senza effetti speciali, anche perché non li abbiamo. E che i giocatori non provino a farsi selfie con gli avversari prima della partita…».

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