Cecchetto: «Bravo a non mollare
La famiglia mi è sempre stata vicina»

Tutta la gioia del campione paralimpico di Lurago Marinone oro alle Olimpiadi

Uno splendido oro nella staffetta di paraciclismo che Paolo Cecchetto dedica alla moglie Laura, la sua prima sostenitrice e perchè no, un po’ anche a se stesso. Il campione comasco nelle Paralimpiadi di Tokyo è riuscito a 54 anni nell’impresa di riprendersi ancora una volta la medaglia d’oro, conquistata nelle Paralimpiadi di Rio del 2016, nella cronometro in Sud Africa del 2017 e nei recenti mondiali di giugno in Portogallo.

Una forza incredibile quella di Paolo che insieme ai due compagni di questa avventura, Luca Mazzone e Diego Colombari, ha dato prova di poter realizzare il sogno più grande che aveva da cinque anni. Alex Zanardi, vincitore di 4 ori olimpici di handbike, non c’era questa volta a supportare Cecchetto e Mazzone, come nei mondiali in Friuli del 2018. Un pezzo dell’oro Cecchetto, subito dopo la vittoria, lo ha condiviso idealmente proprio con Alex.

Nuovo team

Il nuovo team che ha esordito nei mondiali in Portogallo è in realtà molto forte, come evidenzia ora il campione comasco raggiunto telefonicamente a Tokyo. Tanta gioia per Paolo e gli altri atleti del team azzurro vincente.«Questo Team Relay era già stato provato al mondiale di quest’anno in Portogallo dove abbiamo vinto. Però allora c’erano due assenze importanti, mancavano sia l’America che la Francia. Qui a Tokyo eravamo la squadra da battere. Non è stata una prova semplice - fa notare Cecchetto - perché le condizioni meteo non le erano le migliori. L’asfalto era piuttosto viscido ed ha reso sicuramente impegnativa più del solito la prova».

Un obiettivo raggiunto grazie alla determinazione di Paolo, alla preparazione del team guidato dall’esperienza del ct Mario Valentini e all’ingresso di un nuovo forte elemento che ha permesso di fermare gli avversari più forti. «E’ da cinque anni che lavoro per questa gara. Quando malauguratamente è mancato Alex ho fatto il nome di Diego Colombari al ct Mario Valentini. Una scelta che da subito ci ha dato ragione». Le premesse erano ottime, ma la staffetta ricca di grandi emozioni, riserva sempre sorprese.

«Vincere l’oro non era affatto scontato - fa notare Paolo che spiega - Francia e America, sono due avversarie temibili che hanno reso la nostra prova molto più dura».

Il trio azzurro è riuscito a precedere di 31 secondi la Francia. Rimarrà nella memoria di tutti la loro impresa.«Questa medaglia ha un valore immenso, pieno di tantissime emozioni indescrivibili, uniche anche perché è l’unico oro del paraciclismo a queste Paralimpiadi» sono le parole di Paolo che sa quanto la determinazione possa fare la differenza. A 22 anni ha perso l’uso delle gambe a causa di un incidente automobilistico. Da lì è iniziato un cammino tutto in salita, ha praticato atletica, basket in carrozzina e infine la passione per l’handbike.

Amore

Un grande amore che ha bisogno però di un altro grande amore, quello della sua famiglia e della persona meravigliosa che gli è accanto in ogni scelta. Bastano poche parole per spiegarlo. «Dedico questa bellissima medaglia alla mia famiglia. In particolare a mia moglie Laura che ha creduto in me, anche nei momenti più difficili, e se posso, anche a me stesso perchè non ho mai mollato».

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