Challenger Atp Como
Arnaboldi perde “in casa”

Il canturino eliminato negli ottavi dal portoghese Pedro Sousa. Va spedito invece Cecchinato, testa di serie numero 1. Il programma di giovedì

Si è chiuso agli ottavi di finale il Challenger di Andrea Arnaboldi sui campi di Villa Olmo, nel torneo Atp “Città di Como” (43 mila euro, terra rossa). Il mancino canturino, opposto al portoghese Pedro Sousa, parte bene imponendo il proprio gioco e chiudendo 6-3 il primo set. Ma alla ripresa, è Sousa a scattare subito 3-0 e a tenere Arnaboldi a distanza fino al 6-3 in suo favore. Andamento analogo anche nel set decisivo, in cui l’azzurro chiede anche l’intervento del fisioterapista per un fastidio al gomito. Sousa però non si ferma più e chiude 6-2. Nell’altro big match di giornata, il campione in carica Kenny De Schepper ha superato in due set (6-3 6-3) l’ex numero 5 al mondo, lo spagnolo Tommy Robredo.

Peccato per Arnaboldi. Continua il tabù Como, un torneo in cui non riesce a fare mai molta strada. Per Arnaboldi, una carriera cominciata nei professionisti dieci anni fa, sei futures vinti, mai una finale di Challenger. E anche quest’anno, semaforo rosso a Como. «È il torneo che ho giocato di più in carriera. Lo “sento”, perché gioco in casa e quindi vengo sempre con piacere. Purtroppo non ho mai avuto troppa fortuna: i miei migliori risultati sono stati due quarti di finale». Ma a Como, i giocatori vengono volentieri: «I tennisti amano quest’atmosfera familiare che si respira e amano la città, perché il contesto è unico».

Che livello hai trovato? «Altissimo, ogni anno è sempre meglio. La presenza di Cecchinato, Robredo e Janowicz oltre ad aumentare la qualità, attira anche il pubblico». Si dice spesso che il Challenger di Como porti bene. Arnaboldi ha scelto il campioncino del 2017: «Ho visto giocare il canadese canadese Felix Auger-Aliassime, davvero impressionante il suo gioco e la sua posizione ranking, considerata l’età. Sentiremo parlare di lui».

E Arnaboldi, alla soglia dei trent’anni, come giudica la sua stagione? «Non esprimo ancora un giudizio, troppi alti e bassi. È vero sono tornato numero 232 al mondo dopo essere scivolato fuori dai 300, ma non posso essere troppo soddisfatto. Anche perché, nonostante non sia un ragazzino, mi sento ancora giovane, agonisticamente parlando».

Prosegue spedita la marcia della testa di serie numero 1, Marco Cecchinato, che rimanendo in campo (in totale) appena due ore in due turni di tabellone, si trova già nei quarti di finale. Contro il 18enne Riccardo Balzerani non c’è stato match, vittoria per 6-2 6-0: ai quarti troverà il tedesco Oscar Otte.

Giovedì si concludono gli ottavi di finale del tabellone di singolare e prosegue il programma di doppio. L’organizzazione ha deciso di “sfidare” il maltempo (pioggia prevista per metà pomeriggio), anticipando gli incontri alle 10.30 della mattina e distribuendoli su due campi, il Centrale e il Campo 1.

Ottavi di finale singolare: Marco Cecchinato (Ita, 1)- Riccardo Balzerani (Ita, Wc) 6-2 6-1, Otte (Ger, 7)-Jahn (Ger) 6-4 2-6 6-3, De Schepper (Fra, 8)-Robredo (Esp) 6-3 6-3, Sousa (Por, 4)-Arnaboldi (Ita) 3-6 6-3 6-2

Il programma di giovedì – Campo Centrale dalle 10.30: Mario Donati (Ita, Wc)-Jerzy Janowicz (Pol, 2), Guillermo Garçia-Lopez (Esp, 6)-Corentin Moutet (Fra), Johan Brunstrom (Swe)/Ogor Zelenay (Svk)-Jerzy Janowicz (Pol)/Grzegorz Panfil (Pol), Ariel Beahs (Uru)/Joe Salisbury-Aliaksandr Bury (Blr)/Kevin Krawietz (Ger).

Campo 1, dalle 10.30: Filip Krajinovic (Srb)-Mathias Bourgue (Fra), Gastao Elias (Por)-Felix Auger-Aliassime (Can), Sander Arends (Ned)/Antonio Sancic (Cro)-Federico Gaio (Ita)-Alessandro Motti (Ita).

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