Challenger di Como promosso
«Avanti anche nel 2020»

Il futuro del Challenger sembra roseo, dopo i dubbi della vigilia: «C’è interesse, nonostante l’aumento di prezzi»

«Complimenti per i passi avanti fatti da vostro già ottimo torneo». Con queste parole, il supervisor - l’inviato dell’Atp a Como - ha salutato il Tennis Como. Parole messe (anche) nero su bianco sul rapporto di valutazione del Challenger, che si è chiuso domenica con il successo dell’argentino Facundo Mena nel singolare e della coppia Andre Begemann/Florin Megea nel doppio e che per una settimana ha animato il circolo di Villa Olmo. Una formula nuova, più corta e con più giocatori e con meno tempo a disposizione che ha sicuramente messo a dura l’organizzazione. «Ma i problemi, se ci sono stati, siamo stati bravi a nasconderli», ha detto scherzando Paolo Carobbio, che del Challenger è lo storico direttore tecnico. Scherza, ma non troppo, sugli sforzi compiuti per far sì che tutto filasse liscio. «Avevamo qualche obbligo e paletto in più imposto dall’Atp, ma abbiamo dato agli appassionati un circolo migliore, con due tribune in più per apprezzare meglio dell’ottimo tennis a cui abbiamo assistito al Challenger».

Il futuro del Challenger sembra roseo, dopo i dubbi della vigilia: «C’è interesse, nonostante l’aumento di prezzi deciso per sostenere l’organizzazione e non per guadagnarci non ho sentito lamentele. Le migliorie sono servite, il telone ha preservato il Centrale nell’unico giorno di pioggia. La formula nuova non mi entusiasma, ma non possiamo farci niente: credo che l’anno prossimo saremo ancora in pista per la quindicesima edizione».

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