Che clima infuocato
alla riunione del Como baby

Ambiente rovente tra urla, proteste, accuse e difese. Anche tra i rappresentanti ufficiali sono volate parole grosse

Sembrava di stare alle assemblee politiche infuocate degli Anni Settanta. Giovedì sera, come abbiamo raccontato ieri, gli esponenti del settore giovanile da una parte (Hefti, Diana, Galia, Marelli) e la società dall’altra (rappresentata da Stefano Verga) si sono ritrovati al tavolo dei relatori per parlare alla folla di genitori. Il clima è stato caldo tutta la serata, ma si è scaldato ancor più verso la fine quando i genitori hanno cominciato a protestare vivacemente dalla platea. Frasi ad effetto, proclami, attestati di fiducia nei confronti dello staff che suonavano come critiche alla società per la decisione di cambiare strada, e ogni intervento, urlato a voce grossa, scatenava l’applauso nervoso della platea. Con Hefti e Diana che rincaravano la dose e il “povero” Verga che schivava lazzi, frizzi e lapilli, con un metaforico caschetto in testa, cercando di riportare la calma. Perché “Povero”? Perché in realtà i genitori si sarebbero aspettati Nicastro o Felleca sul tavolo, cioè i soci proprietari, per conoscere da loro i motivi di certe strategie.

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