Coach Mucciolo: «Tecnoteam,
da tempo speravo di venire qui»

Le prime parole del nuovo coach di Albesevolley: «Ho sposato un progetto ambizioso»

Lavoro e rapporti umani. La ricetta che Cristiano Mucciolo, neo-tecnico della Tecnoteam Albesevolley, propone al suo arrivo al PalaPedretti è semplice.

Dopo un’annata, quella culminata con la salvezza in B1, nella quale i rapporti tra l’ormai ex allenatrice Sara Mazza e la sua squadra sono andati via via deteriorandosi, il nuovo coach scelto dal patron Graziano Crimella mostra di avere le idee chiare circa le basi su cui costruire il suo progetto sportivo. «I rapporti umani sono importanti. Se ci sono quelli, ci sono i presupposti per fare un buonissimo lavoro», racconta.

Una sottolineatura, la sua, che non appare casuale. Alla fine della scorsa stagione, infatti, Crimella non aveva nascosto la sua amarezza, lasciando presagire un progressivo disimpegno che per fortuna non è stato. Anzi. Il presidente dell’Alba ha deciso di investire nuovamente nella sua creatura, puntando a Mucciolo (che proprio contro Albese ottenne con la sua Pinerolo la promozione in B1 di qualche anno fa) per costruire una compagine pronta a lottare per i posti che contano. «Ho sposato un progetto ambizioso», dice l’allenatore, consapevole che «adesso comincerà la fase di mercato» e che, sotto la supervisione del direttore sportivo Gabriele Mozzanica, la Tecnoteam cercherà di «allestire la squadra migliore possibile».

Proveniente da Biella, Mucciolo saluta con grande affetto la sua nuova casa: «Da un po’ di tempo speravo di poter venire qui», prosegue, «un’occasione che non potevo fare scappare» e che, conseguentemente, l’ha indotto a troncare a metà il progetto in Piemonte per trasferirsi in Brianza. Di proclami, almeno per il momento, non ce ne sono. L’obiettivo principale è quello di avere una «squadra coesa, perché con le singole individualità si può fare poco».

Da questo primo passo discende il desiderio di «costruire un clima molto positivo», con l’ambizione di «coinvolgere tante persone» e, chissà mai, riportare al palazzetto anche coloro che, nel tempo, da Albese con Cassano si sono un po’ allontanati.

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