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Cancelli aperti tardi, contrattempi: società al lavoro per cercare di risolvere la questione

Cancelli aperti tardi, lunghe code prima di Como-Ascoli all’esterno del Sinigaglia. Un disagio di cui si è parlato tanto tra i tifosi in questi giorni, visto che per qualcuno addirittura è stato impossibile seguire i primi minuti della partita. Di chi è la colpa, se di colpa si deve parlare? E soprattutto, come andranno le cose nelle prossime partite?

Giusto ricordare ai tifosi che quest’anno la situazione è un po’ diversa dagli anni precedenti, che l’afflusso di pubblico sarà maggiore, che i controlli sono un po’ più accurati per via di Green pass, tornelli e via dicendo e che dunque è opportuno evitare di arrivare allo stadio all’ultimo momento, è altrettanto vero che gli accessi al Sinigaglia sono stati aperti più o meno tre quarti d’ora prima dell’inizio della gara. Un po’ tardi rispetto alla consuetudine e a quella che dovrebbe essere la normalità. Al momento dell’apertura, davanti a ogni ingresso dello stadio c’erano già diverse persone in attesa, dunque smaltire in tempo utile la coda che nel frattempo aumentava era impossibile, soprattutto in curva.

Che cosa è accaduto? Il Como ufficialmente non commenta, quello che si evince è che l’ok per l’apertura, che deve essere fornito dalle autorità e non è libera iniziativa della società, sia arrivato un po’ tardi. Prima che lo stadio possa aprire, devono essere espletate tutte le operazioni di controllo sugli spalti – cioè verificare che tutto sia a posto, che non ci siano oggetti contundenti o pericolosi alla portata del pubblico – e tutto ciò che riguarda la sicurezza deve essere in ordine. Pare, da fonti della società, che ci sia stato anche un contrattempo stradale, cioè che un incidente abbia ritardato l’arrivo di alcuni steward e di un’ambulanza. E che dunque per avere le condizioni necessarie per aprire si sia dovuto attendere oltre le 13, con la partita che iniziava alle 14

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