Come giocare dopo il Covid
Ecco le regole sanitarie

È arrivata finalmente la circolare del Ministero della Salute con il via libera al protocollo “Return to play” elaborato nei giorni scorsi dalla Fmsi

È arrivata finalmente la circolare del Ministero della Salute con il via libera al protocollo “Return to play” elaborato nei giorni scorsi dalla Fmsi (Federazione Medico Sportiva Italiana), contenente le indicazioni per il ritorno all’attività sportiva degli atleti guariti dal Covid-19.

Una notizia importante per tutti gli sportivi italiani, soprattutto quelli dilettanti che – secondo il vecchio protocollo, datato gennaio 2021 – avrebbero dovuto aspettare almeno un mese prima di riottenere l’idoneità sportiva. Ora non sarà più così, e se il soggetto in questione avrà contratto l’infezione in forma asintomatica o paucisintomatica basteranno pochi giorni dalla guarigione.

Il protocollo prevede in particolar modo che gli atleti che abbiano contratto l’infezione vengano divisi tra chi l’ha contratta in forma asintomatica o lieve, chi l’ha contratta in forma moderata e chi in forma severa.

Nel primo caso, basterà per gli atleti, oltre alla nuova visita, una ecg basale e un test da sforzo, non sarà quindi più necessaria la spirometria e l’Ecocardiogramma Color Doppler (che invece rimane in vigore per gli atleti professionisti). Gli esami dovranno essere effettuati dopo sette giorni dalla guarigione per chi ha meno di 40 anni, dopo quattordici giorni per gli over 40.

Insomma, il punto chiave è la notevole riduzione dei tempi di attesa prima di poter nuovamente eseguire gli esami a guarigione avvenuta. Tempi che con il vecchio protocollo erano di 30 giorni, e che rimarranno tali per gli atleti che hanno contratto la malattia in forma moderata o severa.

Una notizia importante quindi per tutte le società sportive dilettantistiche, che potranno riavere in campo i loro atleti in tempi significativamente più brevi.

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