Como, Corda è nervoso
«Errori troppo grossi»

I silenzio stampa? «Non mi andava che la squadra potesse accampare alibi, tipo l’arbitraggio»

Silenzio stampa dei giocatori a fine partita a Villa D’Almè. Decisione, manco a dirlo, di Ninni Corda. Che non ha ovviamente digerito quello che è accaduto nel finale, quel pareggio che poteva essere evitato. «E non mi andava che la squadra potesse accampare alibi, tipo l’arbitraggio. Il finale di partita è stato gestito come fossimo davvero dilettanti allo sbaraglio, assurdo». Il direttore tecnico del Como ne ha per tutti. «C’era confusione anche in panchina, avevamo ancora cambi a disposizione e ci sarebbero serviti per spezzettare il gioco, invece non è stato fatto, si è dormito anche lì. Ma naturalmente la colpa è soprattutto del fatto di non aver chiuso prima la partita, pur giocando comunque una gara discreta». C’è poi il discorso dell’espulsione, che ancora una volta ha costretto la squadra a giocare buona parte della partita con un uomo in meno. «E basta, non esiste che sia già successo due volte su cinque. Non va bene. Anelli ha sbagliato soprattutto in occasione della prima ammonizione, non si deve cadere nelle provocazioni, un cartellino giallo inutile». Che fra l’altro costringerà il Como a dover fare a meno di un altro giocatore esperto nello scontro diretto di domenica prossima a Mantova, visto che ancora non ci sarà Borghese, oltre a Gabrielloni e probabilmente ancora Buono. «Gli infortuni non sono colpa di nessuno, le espulsioni sì. E bisogna darsi una regolata».

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