Como, gelo sul closing
Ma domani si farà

Oltre la giornata di domani non si può andare. Se così accadesse infatti, la signora Puni perderebbe il diritto di acquisto del Como

L’attesa continua. E a questo punto l’appuntamento con la firma dell’atto di acquisto del Como molto probabilmente sarà fissato per domani mattina. Questa almeno è stata l’intenzione espressa ieri pomeriggio dal curatore fallimentare. Anche perchè oltre la giornata di domani non si può andare. Se così accadesse infatti, posto che ancora non ci sono motivi reali per pensarlo, se entro domani la chiusura e il contestuale saldo non avvenissero, la signora Puni perderebbe il diritto di acquisto del Como e perderebbe anche la cauzione depositata al momento dell’asta. Cioè 100.000 euro, quasi la metà di quello che complessivamente deve versare.

Manca un assegno circolare da 137.000 euro, quello che sarà possibile emettere quando la cifra sarà a disposizione sul conto della banca a cui si appoggia la signora Puni in Italia, a Milano. E’ questo, ovviamente il requisito unico e indispensabile per poter siglare e rendere ufficiale il passaggio di proprietà. Con termini temporali precisi, fissati in maniera chiara anche nel bando d’asta. E non trattandosi di una trattativa tra privati ma di un passaggio stabilito e controllato dal Tribunale, essendoci di mezzo una procedura fallimentare, i termini sono inderogabili. E questo termine è domani, il 31 marzo.

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