Como, Gentile si scusa
«Proteste sbagliate»

Il capitano del Como squalificato per due gare «Il rosso un’assurdità, ma l’arbitro non era sereno».

Un’espulsione che non è piaciuta ai tifosi, nel momento in cui la squadra aveva bisogno di tutte le forze in campo, due giornate di squalifica come conseguenza, ma con il Mantova ci sarà. Federico Gentile, capitano del Como, torna sul pareggio contro l’Olginatese e sugli episodi che hanno riguardato lui e la squadra.

Chiede scusa per la sua espulsione, ma torna a parlare dell’arbitro. Che, a suo modo di vedere, non ha avuto una giornata felicissima: «Io sono il capitano e ci metto la faccia, come sempre. Forse questa volta ho sbagliato a insistere con le mie rimostranze. Ma all’arbitro, dopo il gol, ho solo detto che ci aveva annullato tre gol regolari e aveva sorvolato su tre rigori netti, senza mancare di rispetto. Ho solo cercato di far valere le nostre ragioni: ho chiesto più equità».

Come spiegare quindi l’espulsione diretta? «Non me la spiego, forse lui era un po’ in confusione. Resta comunque un’assurdità quel rosso diretto. E non mi pare nemmeno sia stata una partita particolarmente nervosa: probabilmente la squadra non condivideva le scelte dell’arbitro, tutte sfavorevoli. Abbiamo rivisto tutti gli episodi, i gol di Gabrielloni, per esempio, erano regolari».

La squalifica gli farà saltare la trasferta di domenica contro il Ciserano e l’impegno in casa contro il Villa d’Almè, “restituendolo” per la grande sfida del 10 febbraio contro il Mantova.

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