«Como incontra le Olimpiadi»
Il Panathlon festeggia gli atleti

Al Palace Hotel si sono ritrovati tanti protagonisti di Rio

È una città «che fa un po’ fatica a riconoscere i suoi meriti». Questo il commento all’Hotel Palace di Como, dell’assessore Lorenzo Spallino durante l’evento «Como incontra le Olimpiadi», organizzato oggi alle 18 dal Panathlon cittadino. Soltanto una sessantina, infatti, i partecipanti all’incontro promosso in riva al Lario per festeggiare gli atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Rio.

«E’ giusto partecipare, ma alla fine se uno vince è meglio» è il commento spontaneo di Paolo Cecchetto, campione di hand-bike che, a 49 anni suonati, pensa già alle Olimpiadi di Tokyo come suo prossimo obiettivo. Stimolati dal giornalista de La Provincia di Como, Edoardo Ceriani, gli olimpionici comaschi non hanno fato fatica a raccontare gioie e dolori a cinque cerchi.

Accanto a Cecchetto c’era Federica Maspero, che non ha usato certo giri di parole per raccontare il suo essere atleta: «Mi piace insegnare ai bambini che anche se non ho le gambe mi sento sono come loro», racconta sottolineando quanto per andare a Rio si sia «allenata tutti i giorni», alternando l’allenamento alla professione medica e alla cura della famiglia.

Assenti Eleonora Giorgi (bloccata a Roma per alcuni esami clinici) e Arianna Errigo, in tournee lontano dall’Italia, sono stati comunque numerosi gli inviti andati a buon fine del presidente Panathlon Achille Mojoli. «Quanto hanno fatto i nostri atleti per andare alle Olimpiadi merita il nostro plauso», ha detto introducendo la serata dedicata proprio a loro.

Al Palace c’erano i canottieri Pietro Willy Ruta e Sara Bertolasi, così come il trio delle meraviglie della ginnastica Erika Fasana, Martina Rizzelli ed Elisa Meneghini. La prima, con tanto di tutore al braccio: «Mi riprenderò dall’infortunio e poi l’obiettivo futuro sarà Tokyo», afferma con grinta. Le fa eco la Meneghini: «Non mi aspettavo di essere convocata. In un colpo, tutti i miei sacrifici sono stati ripagati». Gioia anche da parte di Rizzelli: «Mesi prima – dice – un infortunio al piede mi aveva negato i Mondiali. Andare alle Olimpiadi è stata un’emozione immensa».

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