Como, parla l’avvocato
«Esclusione possibile»

Parla l’avvocato Eduardo Chiacchio, che a questo punto potrebbe dover difendere il Como in caso di ricorso

Qualcuno, tra gli addetti ai lavori, l’ha addirittura definito “pazzesco”. Effettivamente quello che ha fatto il Como per poter presentare la domanda di ripescaggio in serie C se non cosa da pazzi quantomeno è cosa inedita. La presentazione di bonifici bancari invece delle fidejussioni è un caso unico, senza precedenti. Ma l’originalità della mossa non è evidentemente sinonimo di nulla, se non di una violazione delle norme.

L’iscrizione del Como in serie C è molto a rischio, quantomeno in prima battuta. Questo ormai possiamo dirlo chiaro. Rischio non significa bocciatura sicura, ma nessuno in questo momento – società compresa – se la sente di mettere la mano sul fuoco. Che cosa potrebbe accadere? Le norme parlano chiaro, oltre al contributo a fondo perso di 300.000 euro, che è stato messo, oltre alla tassa di iscrizione di 75.000 euro, che è stata pagata, servono due fidejussioni. Punto. E nessun’altra forma di garanzia è ammessa. Anche perchè altrimenti tante altre società che si sono trovate in difficoltà anche quest’estate avrebbero probabilmente risolto in maniera diversa la questione.

«L’iniziativa dei dirigenti del Como è comunque lodevole - commenta l’avvocato Eduardo Chiacchio, che a questo punto potrebbe dover difendere il Como in caso di ricorso -, ma le regole dicono un’altra cosa. E non avrebbe neppure importanza se le fidejussioni arrivassero lunedì. Il termine era venerdì alle 13, e dalle 13.01 comunque sei fuori dalle regole, per un minuto o tre giorni è la stessa cosa». Quindi inutile cercare di rimediare prima dei verdetti che arriveranno martedì. «Non mi permetto di tirare conclusioni prima del tempo, ma le regole dicono questo. Ribadisco, presentare comunque qualcosa è stato quello che i dirigenti a quel punto potevano fare, vista la situazione. Ma il rischio oggettivamente c’è».

© RIPRODUZIONE RISERVATA